Circolare Sefit n. 4728 del 12.06.2002

CIRCOLARE DEL MINISTERO DELLA SALUTE SUL TRASFERIMENTO DI FUNZIONI DAL LIVELLO CENTRALE A QUELLO LOCALE IN MATERIA DI POLIZIA MORTUARIA

 

Con circolare p.n. 400.VIII/9L/1924 del 21/5/2002, indirizzata agli Assessorati alla Salute di Regioni e Province autonome, il Ministero della Salute, pur non senza ritardo, intende porre fine ai problemi interpretativi circa il trasferimento di talune funzioni da Stato a Regioni e Province autonome.

Senza entrare nel dettaglio, per il quale si rimanda alla lettura dell’allegata circolare, d’ora in avanti:

È il Sindaco che subentra al Prefetto per il rilascio dell’autorizzazione al trasporto estero (spesso sinteticamente detta passaporto mortuario), su delega del Ministro della Salute;

L’autorizzazione per nuovi materiali per bare (artt. 31 e 75 DPR 285/90) e per valvole e altri dispositivi (art. 77 DPR 285/90), è invece materia che resta allo Stato, sulla base di un cavillo normativo (per altro, già utilizzato per l’emanazione del DM 7 febbraio 2002), ritenendo tali fattispecie inquadrabili nella previsione di cui all’art. 115, comma 1, lettera b) del D.Lgs 112/98;

Alla Regione o Provincia Autonoma spetta la competenza di modifica del turno ordinario di inumazione (art. 82 DPR 285/90) e di speciali prescrizioni tecniche per costruzione e ristrutturazione di cimiteri (art. 106 DPR 285/90). Sempre alla Regione o Provincia Autonoma compete l’autorizzazione alla tumulazione privilegiata (art. 105 DPR 285/90).

Resta ora da chiarire come si comporteranno le Regioni a statuto speciale e le Province Autonome che non hanno ancora recepito il trasferimento delle competenze ex DPCM 26/5/2000, se cioè non si adegueranno all’indirizzo del Ministero della Salute fin dall’inizio, in quanto non hanno ancora definite le pendenze economiche di detto trasferimento di funzioni o se, invece, prevarrà la volontà di uniformarsi al comportamento generale del resto del Paese.

Con l’attribuzione diretta del Ministero della Salute delle competenze per il rilascio del cosiddetto passaporto mortuario ai Sindaci e non alle Regioni, che a loro volta avevano la possibilità di affidarli o meno ai Sindaci, sorge però un problema nuovo.

L’attribuzione di competenza è sostanzialmente giusta, in quanto il Sindaco è l’autorità sanitaria locale e inoltre Ufficiale di Governo a livello locale.

Ciò che lascia perplessi sono i modi e lo strumento adottato (circolare, nemmeno indirizzata ai Sindaci, al posto di un provvedimento con la stessa forza di quello che aveva invece attribuito originariamente tali autorizzazioni alla Regione o alla Provincia Autonoma), senza aver minimamente affrontato sia la questione dei trasferimenti delle risorse economiche e di personale relative, sia le problematiche operative che tale scelta comporta.

Si pensi alla differenza organizzativa che può sussistere fra la struttura di cui si possono avvalere i Sindaci di due Comuni con alta affluenza turistica (causa principale di trasporti internazionali di salme), uno di un’area metropolitana e l’altro di un paese di poche migliaia di abitanti.

È probabile che per questa tipologia di funzioni possa convenire ai Comuni trovare soluzioni che le concentrino sui Comuni capoluogo o addirittura su scala ancora maggiore, che acquisiscono così competenze e abilità non sempre semplici.

Si pensi solo ai rapporti con ambasciate e consolati sparsi nel mondo, a questioni connesse con traduzioni in varie lingue, ecc..

Andrebbe anche sottolineato come, per motivare tale attribuzione ai sindaci e non alla regioni, alla luce dell’art. 114 D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, la circolare ricorra a premettere una non ineccepibilità sotto il profilo formale, trascurando che il conferimento ha avuto luogo nei confronti delle regioni e che, eventualmente, queste possono attribuire l’esercizio e delle funzioni e compiti amministrativi ad altri livelli di governo, unicamente attraverso lo strumento della legge regionale (art. 4 D.Lgs.18 agosto 2000, n. 267) e del tutto ignorando la questione del trasferimento delle risorse. Per non dire che così facendo, si incide, e con circolare, su funzioni già conferite alle regioni.

È del tutto prevedibile che, anche in questo caso, vi sarà una fase di passaggio che comporterà problemi per cittadini, imprese funebri e per le amministrazioni interessate.

 

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