Ha funzione meramente di contenimento (per evitare un’involontaria dispersione viene proprio sigillata) ed identificazione del defunto, poichè deve riportare gli estremi anagrafici del defunto.
Il materiale di di cui è composta l’ urna deve essere, pertanto, “resistente ed infrangibile”, come previsto dalla lett. d) del paragrafo 14.1 della circ. min. Sanità n. 24 del 24/6/1993.
Non è necessario uno spessore minimo del legno come stabilito per i feretri, non dovendo possedere l’urna le caratteristiche di portanza di un corpo; sarà, allora, sufficiente uno spessore anche ridottissimo, così da consentirne un agevole trasporto.
Nel caso della inumazione l’urna (possibile solo in alcune regioni, ma non, ad esempio, in Lombardia), deve essere di materiale conforme alla Legge (Art. 75 comma 1 DPR 285/90).
Tale sostanza, allora, dovrà essere altamente biodegradabile (in analogia con quanto previsto per la inumazione di feretri) e quindi ad es. legno massiccio, cellulosa, cartone con spessori minimi, proprio per facilitare la naturale decomposizione dell’urna a contatto con il terreno.
Ho le ceneri di mio padre in casa. Questo pomeriggio spolverando l’urna di legno, mi sono accorta che lasciava sul mobile una scia di polvere sottilissima. Mi sono preoccupata e ho pensato che l’urna potesse perdere le ceneri. È un’ipotesi assurda o l’urna (che è in legno e nuova) possa perdere una piccolissima quantità di ceneri e in tal caso che devo fare?
Grazie
X Simonetta,
esaurito il senz’altro sgradevole impatto iniziale all’idea che l’urna possa anche solo lontanamente disperdere il suo contenuto, la prego di verificare nuovamente. Se la sottilissima scia di polvere proviene proprio dall’interno dell’urna, c’è un’unica soluzione. Tramite l’impresa funebre di fiducia o direttamente bisogna (è tassativo!) avvertire la polizia mortuaria comunale ed informarla dettagliatamente della situazione. Il preposto ufficio Le saprà certo fornire istruzioni più precise. Di solito di procede così: trasferimento temporaneo dell’urna in cimitero (camera mortuaria) dove si provvederà a dischiudere i sigilli di garanzia al coperchio (è necessaria apposita autorizzazione) con le opportune garanzie di preservazione ceneri, che saranno poi traslate in nuova urna (impermeabile, infrangibile, sigillata…!). Dentro l’urna materialmente non dovrebbero trovarsi in modo diretto le ceneri, bensì un loro sistema di raccolta (sacchetto plastico termo-saldato, di solito) nel quale esse sono a loro volta accolte, in tutto il loro volume, non altrimenti comprimibile.
Tutte queste tutto sommato semplici operazioni di polizia mortuaria sono soggette a preventiva autorizzazione comunale, e possono esser ulteriormente tariffate. Interessante un’ultima postilla: le caratteristiche minimali di cui un’urna cineraria “a norma” debba esser dotata sono appunto la resistenza meccanica e la tenuta stagna per evitare sia infiltrazioni di umido, sia soprattutto per scongiurare l’ancorchè involontaria dispersione (accidentale!) delle ceneri ivi deposte. Da questo fatto, specie se dovuto ad incuria o trascuratezza nell’agire, possono originare conseguenze addirittura penali. Quindi, presupponendo che l’attuale urna sia lesionata o comunque non più idonea al suo scopo previsto dalla Legge (come requisito – si ripete il concetto – MINIMO!) bisognerebbe riflettere sulla reale bontà del prodotto acquistato a suo tempo… e debitamente confezionato dall’impianto di cremazione prima della consegna dell’urna per l’affido famigliare.
Buongiorno, sono stata autorizzata, alla dispersione delle ceneri. Oggi I è stata consegnata un’urna di metallo nero, con sopra un coperchio grigio, tipo quelli dei barattoli di colore ma senza bordo rialzato e un po’ incassato nel barattolo/urna. Come potrò fare a toglierlo? Mi hanno detto che devo essere io a farlo davanti all’ufficiale di stato civile…..
X Grazia,
in effetti sarei meno drastico e catastrofista: l’autorizzazione alla dispersione è autorizzata dallo Stato Civile, ma materialmente non è richiesta la presenza dell’Ufficiale di Stato Civile (come persona fisica e profilo funzionale) quando si consumerà il rito dello sversamento, piuttosto detta “operazione” sarà verbalizzata da un addetto comunale, sovente dei servizi di polizia mortuaria, o comunque di vigilanza ispettiva in seno ai plessi della macchina comunale. (Es. polizia locale). L’urna va dissigillata e successivamente aperta, rimuovendo il coperchio piuttosto agevolmente e senza manovre brusche, maldestre o, ad ogni modo, poco ortodosse. Con la propria impresa funebre di fiducia si potrebbe anche affrontare il tema: “momento della dispersione”, per alcune piccole prove generali, magari con un’urna vuota che abbia, però, lo stesso sistema di chiusura, giusto per non ingenerare confusione inopportuna, data la sacralità del gesto irreversibile.
Salve, sono affidatario di un’urna di alluminio. Il coperchio superiore è stato sigillato (dagli addetti del forno crematorio) con due rivetti e poi è stato apposto un sigillo di ceralacca. Quest’ultimo si è staccato. Come mi devo comportare?
Grazie, Paolo
X Paolo,
segnali subito il problema al locale ufficio comunale della polizia mortuaria, IN EFFETTI non è per nulla normale che si stacchi il sigillo di garanzia.
Salve, provando a Muovere/scuotere l’urna (ovviamente senza esagerare) sento come un blocco, per l’intera quantità delle ceneri, se non qualche granello in superfice che suona contro la parte interna in zinco. Parliamo di granelli. Può essere normale tutto ciò, sentire che siano compattatto come un blocco all’interno?
X Daniele,
gli esiti da completa cremazione di un cadavere altro non sono se non frammenti di ossa calcinate, che poi vengono ancor di più polverizzate, prima di esser deposte nel sistema di raccolta ceneri. Trattasi, quindi, di polvere molto fine, è pertanto normale che gli strati più profondi tendano a compattarsi.
è possibile avere le dimensioni minime del contenitore esterno (urna cineraria): Larghezza Altezza Profondità ?
Ringrazio.
X Arturo
Non ci sono dimensioni minime stabilite per legge statale.
C’è una obbligazione di risultato. Devono contenere tutte le ceneri provenienti dalla cremazione.
Vi sono delle dimensioni minime dei luoghi dove contenere una urna cineraria come indicazioni. Ministeriali nella circolare min Sanita` n. 24 del 24 giugno 1993. Paragrafo sotto riportato.
13.2. Per le nuove costruzioni è preferibile che siano garantite misure di ingombro libero interno per tumulazione di feretri non inferiori ad un parallelepipedo di lunghezza m 2,25, di larghezza m 0,75 e di altezza m 0,70. A detto ingombro va aggiunto, a seconda di tumulazione laterale o frontale, lo spessore corrispondente alla parete di chiusura di cui all’art. 76, commi 8 e 9.
La misura di ingombro libero interno per tumulazione in ossarietto individuale non dovrà essere inferiore ad un parallelepipedo col lato più lungo di m 0,70, di larghezza m. 0,30 e di altezza m 0,30.
Per le nicchie cinerarie individuali dette misure non potranno essere inferiori rispettivamente a m 0,30, m 0.30 e m 0,50.
X Arturo
Vi è una capienza minima consigliata nelle Istruzioni per i crematori emanate da Sefit Utilitalia e Fic. Il link è https://www.sefit.org/sefit/accessocrematorio/accessocrematorio_30112018.pdf. Veda al paragrafo 7: 4 litri di capienza.
Buonasera,
ho un’urna di pregio in ceramica a forma di cornice con cassetta interna in zinco. Vorrei sostituirla con una più semplice e meno ingombrante. È possibile? Mi devo rivolgere al forno crematorio per spostare il sacchetto di plastica sigillato all’interno da un’urna all’altra e al comune per l’autorizzazione a compiere questa operazione?
X Barbara,
la situazione non è chiara, per la singolarità della Sua richiesta.
Comunque, a quanto mi par di capire: se i sigilli di garanzia sono stati apposti all’esterno, ossia sull’urna di pregio, l’effrazione degli stessi non è possibile (se non su precisa disposizione della Magistratura o dell’Autorità Sanitaria) perchè integrerebbe la fattispecie di reato di cui all’art. 349 Cod. Penale.
Se, al contrario, i prefati suggelli a tutela dell’integrità dell’urna, sono stati applicati solo sul sistema di raccolta ceneri (il famoso sacchetto di plastica saldato di cui all’art. 1 comma 1 lett. e) D.M. 1 luglio 2002) si potrebbe tentare il percorso di un’apposita istanza rivolta al Comune (escluderei, a ceneri consegnate, la competenza del gestore del crematorio), in quest’ultimo caso spetterebbe al locale ufficio della polizia mortuaria la relativa autorizzazione al trasbordo del sacchetto in un’urna più semplice come foggia e dimensioni. Attenzione: il Comune potrebbe pure opporre diniego, anche se motivato, qui, ci muoviamo, infatti, in una sorta di “terra di mezzo” dai confini assai labili ed incerti.
L’operazione, per la sua estrema delicatezza sarà compiuta in cimitero, alla presenza di un addetto, il quale verbalizzerà detta traslazione da un contenitore ad un altro, con consentanea verifica.
Ad ogni modo è vietato aprire il sistema di raccolta ceneri (se non per la dispersione, autorizzata, a sua volta, dallo Stato Civile), siccome tale violazione presenterebbe pesanti profili di natura penale (art. 411 Cod. Penale)