E’ on line il TG.fun del 22 luglio 2015, il videoquindicinale trasmesso da www.funerali.org.
Poco più di cinque minuti dedicati ad un tema di interesse del settore funebre o cimiteriale italiano, con analisi e risposte a domande di un nostro esperto.
Questa puntata del nostro TG funerario d’approfondimento è dedicata alla installazione di lapidi e monumenti in campi in terra.
Per le inumazioni in campo comune di terra la legge richiede, quale dotazione minima, un cippo identificativo, apposto sulla fossa, a cura del comune.
Resta sempre facoltativa (se ammessa dal regolamento municipale) l’applicazione successiva di arredi funebri e steli marmoree.
In ogni caso, anche sussistendo una siffatta previsione del Regolamento comunale di polizia mortuaria, l’effettiva installazione non può prescindere da una formale autorizzazione da parte dell’autorità comunale (cfr.: art. 107, commi 3 e ss. d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e succ. modif.), salvo che lo stesso regolamento comunale non abbia espressamente previsto possano, nella fattispecie, trovare applicazione gli artt. 19 o 20 L. 7/8/1990, n. 241, (istituti della S.C.I.A. o del silenzio-assenso) anche se le limitazioni dell’art. 19 testé citato appaiono tali da far ritenere difficilmente applicabili alla specie queste disposizioni.
La domanda di autorizzazione rientra nelle previsioni dell’art. 3, n. 1 Tariffa Parte I Allegato A al d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642, mentre l’autorizzazione in quelle dell’art. 4, n. 1 stessa Tariffa (modificata con il d.m. Finanze 20 agosto 1992). Sarebbe per altro buona cosa che l’attività amministrativa finalizzata al rilascio dell’autorizzazione stessa fosse soggetta a specifica tariffa in misura adeguata alla remunerazione delle spese che gravano sul bilancio del comune per lo svolgimento di detta azione istruttoria, secondo i normali principi desumibili dall’art. 117 d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 e successive modificazioni
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