E’ on line il TG.fun del 9 settembre 2015, il videoquindicinale trasmesso da www.funerali.org.
Poco più di cinque minuti dedicati ad un tema di interesse del settore funebre o cimiteriale italiano, con analisi e risposte a domande di un nostro esperto.
Questa puntata del nostro TG funerario d’approfondimento riguarda le camere mortuarie nei cimietri e il confezionamento dei feretri che vi sostano.
Le norme nazionali (artt. 64 e 65 DPR n.285/1990) in tema di camera mortuaria cimiteriale non indicano altro se non un ambiente confinato e chiuso provvisto di arredi per la deposizione di feretri e dotato di illuminazione e ventilata per mezzo di finestre. La circolare esplicativa del Ministero della Sanità n.24/1993 fa solo riferimento al deposito di osservazione per individuare numero minimo dei posti salma refrigerati e nulla dice sulla camera mortuaria (quella per intenderci dove ove sostano, per molti giorni, i feretri in attesa di essere inviati al crematorio). Spesso nemmeno le Leggi Regionali, in buona sostanza, non dicono nulla sulle strutture di deposito di feretri e sulle attrezzature minime di cui esse dovrebbero esser dotate. E’ giocoforza, allora, per garantire la salubrità nei luoghi di lavoro, per necrofori ed affossatori, intervenire, a monte, sul confezionamento dei feretri che dovranno, anche per lungo tempo, esser "parcheggiati" in camera mortuaria, magari in attesa di cremazione, individuando dei sistemi meccanici o chimici atti a neutralizzare le ammorbanti percolazioni cadaveriche, durante la movimentazione delle bare.
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