E’ on line il TG.fun 5 maggio 2014, i videoquindicinale trasmesso da www.funerali.org. Poco più di cinque minuti dedicati ad un tema di interesse del settore funebre o cimiteriale italiano, con analisi e risposte a domande di un nostro esperto.
Questa puntata del nostro TG funerario d’approfondimento è dedicata alla ritualità dell’addio.
Per quale ragione, in Italia, non c’è stata, sino ad ora, la diffusione di case funerarie come in altri Paesi europei? Qualcuno ha individuato nella forte e radicatissima azione della chiesa cattolica un formidabile freno allo sviluppo delle sale per l’ultimo addio. E questo poiché il rito delle esequie, secondo il canone romano, deve esser preferibilmente celebrato nella chiesa parrocchiale o nella cappella presso il deposito d’osservazione (camera ardente) in cui il feretro sosta prima del trasporto verso la sepoltura e non in un luogo terzo, come, appunto la casa funeraria.
Per chi volesse vedere anche i TG.fun precedenti basta cliccare su TG.fun:
X Clementina,
dunque: Lei vorrebbe adibire un’abitazione privata a casa funeraria, riecheggiando una soluzione “all’americana” con i locali adibiti all’osservazione delle salme al piano terra, mentre l’appartamento/ufficio del funeral director dovrebbe esser individuato nei livelli superiori dell’edificio.
Se il palazzo in questione è un condominio la risposta è tendenzialmente negativa perché il nuovo Art. 1122 Cod. Civile , previsto dall’articolo 6 della recente legge di riforma del Condominio, stabilisce l’impossibilità per i condomini di eseguire opere o modifiche o svolgere attività ovvero variare la destinazione d’uso all’unità immobiliare di proprietà o alle parti comuni in uso individuale, se queste recano danno alle parti comuni o alle proprietà esclusive oppure producono pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio…detto tra noi: e chi sentirebbe le doglianze dei condomini più superstiziosi all’insana idea di condividere una spazio comune con i cadaverucci?
Casa funeraria = impianto a rilevanza igienico-sanitaria ex DPR 14 gennaio 1997, così come richiamato espressamente dalla legge Regionale della Lombardia, ora Testo Unico Leggi Sanitarie Regionali n. 33/2009
La normativa lombarda, in tema di localizzazione delle funeral home, è alquanto lacunosa, a mio avviso occorrerebbe pur sempre un cambio di destinazione d’uso autorizzato dal comune secondo le locali leggi urbanistiche. E poi con quali criteri d’opportunità? Una funeral home è presenza piuttosto “ingombrante” e non solo in senso fisico! (servitù di panorama da garantirsi al vicinato?)
In regione Lombardia la casa funeraria è tecnicamente definita “sala del commiato”. Essa è disciplinata dall’art. 42 del regolamento per le attività funebri e cimiteriali regionale n. 6/2004.
Per realizzare e per gestire una casa funeraria occorre la autorizzazione preventiva del comune.
La casa funeraria è una struttura di servizio, ad alto traffico.
Pertanto deve essere ubicata in zone del territorio che consentano insediamenti di servizio, compatibilmente al piano regolatore.
Inoltre, sia per la natura del traffico che vi perviene, sia per la tipologia di servizio, riteniamo che sia impossibile realizzarla in un condominio, più possibilisti si potrebbe essere se l’edificio fosse di sua esclusiva proprietà.
In ogni caso interpelli preventivamente il suo Comune, per capire se nega l’autorizzazione e con quali motivazioni, magari per istruire un eventuale ricorso amministrativo.
Inoltre è da verificare se il regolamento di polizia mortuaria comunale o il piano regolatore del suo comune dettino disposizioni più dettagliate a tal proposito.
Buon giorno,
volevo cortesemente sapere se, in lombardia, (fermo restando tutti i criteri tecnici previsti per legge di ambienti con percorsi separati per dolenti e defunti, condizionamendo e ricambio aria ecc..) decidessi di costruire una casa funeraria (non semplicemente sala del commiato) in un palazzo al piano terreno al di sotto della mia abitazione civile questo è una cosa possibile o qualche norma di legge lo vieta per ragioni di igiene o sicurezza?
grazie mille per la risposta.