“Il quadro di intervento sul versante della spesa socio-assistenziale è alquanto variegato e interessa una molteplicità di attori, sia nel comparto pubblico che in quello privato. I Comuni rappresentano sicuramente il soggetto di maggiore rilevanza, con un ammontare di risorse impiegato nel 2006, sia in forma associata che individualmente, pari a circa 6,5 miliardi di euro pari al 14% della spesa corrente dei Comuni (9% da Enti<5mila abitanti e 16% Enti >60mila abitanti) derivante per il 17% dal Nord, 13% dal Centro e 11% dal Sud. L’erogazione in forma associativa rispettano invece queste percentuali: 30% al nord, 13-14% al Centro-Sud, 1% Isole”. A dichiararlo è il segretario Generale Angelo Rughetti, a margine della presentazione del Rapporto IFEL sullo stato dell’economia e della finanza locale.
“Dunque il 42% di quanto complessivamente speso dal settore pubblico per questa funzione è a carico dei Comuni – continua Rughetti illustrando i risultati dell’indagine svolta da IFEL- “Il perseguimento degli obiettivi all’interno delle politiche di welfare a livello locale viene conseguito sia con interventi diretti, nella maggior parte dei casi, sia attraverso forme di affidamento o convenzione con privati. Sebbene le tipologie di intervento siano abbastanza eterogenee, circa il 90% della spesa si concentra nei servizi di asili nido, per l’infanzia e per i minori, nelle strutture residenziali e di ricovero per anziani, nell’assistenza ai disabili”.
Fonte: www.anci.it