ISTAT comunica i dati sulla mortalità 2010: in leggero calo rispetto all’anno precedente

Al 31 dicembre 2010 risiedevano in Italia 60.626.442 persone, con un incremento di 286.114 unità (+0,5%) dovuto esclusivamente alle migrazioni dall’estero. La quota di stranieri sulla popolazione totale residente è pari al 7,5%1, in crescita rispetto al 2009 (7,0 stranieri ogni 100 residenti). L’incidenza della popolazione straniera è molto più elevata in tutto il Centro-Nord (9,9% nel Nord-ovest, 10,3% nel Nord-est e 9,6% nel Centro), rispetto alle regioni del Sud e delle Isole, dove la quota di stranieri residenti è, rispettivamente, appena del 3,1% e del 2,7%.

Il numero di decessi, pari a 587.488, è inferiore di 4.175 unità a quello del 2009. Il tasso di mortalità è pari a 9,7 per mille, e varia da un minimo di 7,7 per mille nella provincia autonoma di Bolzano a un massimo di 13,3 per mille in Liguria, risultando in diminuzione in tutte le regioni, eccetto la Campania e le due province autonome di Trento e Bolzano (dove però presenta valori di gran lunga inferiori ala media nazionale). Complessivamente è più elevato nelle regioni del Centro-Nord, tradizionalmente a più forte invecchiamento.
Al contrario di quanto avviene per la natalità, la popolazione straniera, influenzando in modo consistente l’ammontare di popolazione, contribuisce alla riduzione dei tassi di mortalità, facendo anche registrare un numero limitato di decessi a causa della composizione per età particolarmente
giovane rispetto alla popolazione italiana.

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