A livello internazionale si è diffuso il riciclo di rifiuti non pericolosi, metallici o contenenti metallo, provenienti da crematorio.
Non si esclude che in futuro, la sempre maggiore attenzione alle problematiche ambientali e migliorando le tecniche di recupero, si possa anche intervenire su altre frazioni di rifiuto provenienti dai crematori.
Riciclo di rifiuti metallici o contenenti metallo
Prima della introduzione di un feretro nel forno crematorio, al fine di ridurre le emissioni inquinanti, vengono tolte le maniglie e altri arredi metallici della bara. Talvolta anche rivestimenti di zinco esterni.
Dopo la cremazione si separano le parti metalliche rimaste dalle ceneri umane utilizzando una apposita macchina. Restano come rifiuti: viti, chiodi, protesi metalliche, altro di metallico che si separa dalle ceneri.
Si tratta di rifiuti riconosciuti per esperienza non pericolosi.
In altri Paesi, maggiormente sensibili ai temi ambientali, si è ritenuto di procedere al riciclo di questi rifiuti non pericolosi, che vengono specificatamente indicati come “rifiuti metallici ferrosi e non ferrosi”.
Come classificarli
La responsabilità nella attribuzione del codice EER è del gestore del crematorio. Di seguito vengono riportati gli orientamenti del Ministero dell’Ambiente, a seguito di parere dell’ISPRA:
Maniglie, arredi della cassa e zinco esterno, sono ordinariamente classificati con il codice EER 20.01.40.
Viti, chiodi, protesi metalliche e altro di metallico che si separa dalle ceneri: Se questi rifiuti vengono conferiti tali e quali – senza ulteriore separazione – generalmente viene attribuito il codice EER 19.01.02. Se invece si separano le protesi dalla ferraglia, alle prime viene attribuito il codice EER 19.01.99, mentre alla ferraglia il EER 19.01.02.
Il gestore, in base a proprie valutazioni seguendo i criteri della norma, può anche individuare diverse codifiche, discostandosi dalle indicazioni dell’ISPRA e del Ministero dell’Ambiente.
Si tratta di rifiuti riconosciuti per esperienza non pericolosi, ma periodicamente può essere utile effettuarne la verifica a cura del gestore.
Qual è la convenienza
Col riciclo dei materiali metallici, che avviene con la fusione indistinta delle varie tipologie metalliche che si riescono a recuperare, anziché un costo per lo smaltimento e uno spreco di materiali, si ha un ritorno economico e si recuperano materiali talvolta rari (si pensi che talune protesi sono in titanio e altri minerali sempre più difficili da trovare nel nostro pianeta).
La cifra che il crematorio recupera dal riciclo può essere destinata:
– in beneficenza (fruendo tra l’altro degli sconti fiscali corrispondenti) e veicolando una immagine positiva all’utenza;
– in miglioramento delle garanzie ambientali o di tracciabilità (su cui c’è sempre una attenzione da parte della popolazione);
– altro a sua scelta.
Come avviene il recupero
La legge italiana prevede che nel crematorio vi sia un deposito temporaneo in attesa della raccolta delle varie tipologie di rifiuti (pericolosi e non pericolosi) che non può superare i 30 metri cubi, di cui al massimo 10 mc. di pericolosi e con durata massima di sosta di un anno. In alternativa, per i grandi crematori che producono più di 30 mc. di rifiuti, può essere conveniente fare la raccolta trimestrale (dove non c’è il limite di mc. per i rifiuti non pericolosi).
Parte di questi rifiuti verrà inviata a smaltimento e parte a riciclo, attraverso intermediario e ditte autorizzate.
Chi ricicla?
Non sono molte le imprese specializzate nel recupero dei rifiuti metallici da crematori. I loro contratti si basano principalmente sul riconoscimento di una percentuale al crematorio di partenza della valorizzazione dei rifiuti metallici recuperati, in particolare quelli preziosi.
I metalli preziosi recuperati vengono pesati al grammo e valorizzati in base alle quotazioni di mercato alla vendita, detratte le spese.
Per avere una idea delle quotazioni dei principali metalli preziosi recuperati si può visionare Quotazioni-metalli-preziosi
Cosa costa
Non si hanno spese, ma entrate garantite in ogni caso.
Per chiarimenti e approfondimenti
Oltre a questa pagina del sito www.funerali.org è possibile avere altre informazioni direttamente sul sito Orthometals, la ditta che ha introdoto questo sistema in Italia e che ancor oggi è quella che fornisce il servizio alla quasi totalità degli impianti che hanno attivato questo servizio:
www.orthometals.com in inglese o in italiano al link dell’intermediario: www.euroact.it/riciclo-da-orthometals/
Ciò che si estrae dalla cremazione di un corpo sono le ossa calcinate e ciò che di diverso e non combustibile era presente nel cofano al momento della cremazione.
Le ossa calcinate vengono polverizzate in una apposita macchina e vengono consegnate al parente p all’avente titolo, una volta separate da ciò che no era combustibile o possibile ridurre in polvere.
Il restante non combustibile (montature metalliche di occhiali, protesi per anca, chiodi, viti, protesi dentarie) sono trattate come rifiuti del crematorio. e come tali possono essere avviati a recupero.
I proventi del recupero sono di competenza del produttore del rifiuto e quindi del crematorio, detratte le spese per la raccolta, il trasporto ai luoghi di riciclo, le operazioni di riciclo, fusione e le spese amministrative.
Infine è bene chiarire che la spesa per la installazione di una protesi dentaria è ben diversa dal valore del materiale metallico di cui è composta.
In definitiva chi intasca i soldi di protesi dentali d’oro che possono valere anche migliaia di €?