Quesito pubblicato su ISF2020/1-c

Nel cimitero comunale di … le sepolture sono dotate di luci attivate dalla ditta affidataria dell’appalto, ma il Comune ha riscontrato punti luce anomali, quali quelli funzionanti a pile (installate dai cittadini) e quelli che, riflettendo la luce solare, sembrano accesi.
Ciò premesso si chiede se il Comune debba pretendere che i punti luce debbano essere esclusivamente quelli attivati dalla ditta affidataria o meno, in quanto né il regolamento di Polizia Mortuaria comunale, né il contratto stipulato con la ditta affidataria degli impianti di illuminazione norma la materia.
Risposta:
Il Comune è proprietario del cimitero e quest’ultimo appartiene al demanio comunale, ai sensi art. 824 comma 2 del C.C.. Nel cimitero vale quanto previ-sto da:
a) regolamento di polizia mortuaria comunale, non in contra-sto con norme sovra ordinate;
b) piano regolatore cimiteriale;
c) atti comunali (in genere ordinanze o determine dirigenziali), che abbiano il loro fondamento giuridico in norme statali, regionali, o in attuazione di quanto previsto ai punti a) e b) che precedono.
L’illuminazione elettrica votiva è una particolare modalità di servizio offerto alla cittadinanza, che ha soppiantato la precedente tradizione di apposizione di ceri e candele luminose, che, bruciando, determinavano, da un lato, residui (e in tali casi percolazioni di cera su cui i frequentatori potevano scivolare) e, dall’altro, un certo qual costo per chi vi provvedeva. La elettrificazione del servizio è quindi nata come risposta di favore per il cittadino (che così poteva risparmiare) e per motivi di pulizia, decoro e sicurezza delle zone cimiteriali.
Spesso si accompagnava al provvedimento di concessione del servizio di elettrificazione votiva cimiteriale il divieto regolamentare di introdurre e accendere ceri e candele, nei pressi delle sepolture, o all’interno delle cappelle funerarie. Se però tale divieto manca, come se manca la corrispondente sanzione, non è vietato l’uso di ceri, candele, ecc..
Già per tale motivo, quindi – e cioè in assenza di divieto di introduzione di ceri elettrici, di fiammelle e lumini alimentati con energia fotovoltaica, riflettori di luce solare, o quant’altro – è legittima la loro introduzione nel cimitero, in sostituzione del punto luce elettrificato.
Non si è ritrovata giurisprudenza che conforti nel ritenere possibile il divieto di introduzione e di attivazione sulla sepoltura di lumini alimentati in forma alternativa a quella utilizzata dal concessionario della illuminazione elettrica votiva.
Va da sé, comunque, che detto concessionario è l’unico, per ciascun cimitero in concessione, a poter fare allaccio di un punto luce, alimentato attraverso la rete elettrica di cui disponga.
Possono, però, essere poste in opera lampade collegate a detta rete elettrica, anche diverse da quelle utilizzate dal concessionario del servizio, purché rispondenti alle specifiche tecniche da esso stabilite (ad es. lampade con particolari colori, intermittenza della fiammella diversa da quella standard, ecc.).
Nello specifico è quindi possibile, nella vostra situazione, che sia collocato un punto luce autoalimentato (quindi non con-nesso alla rete elettrica del con-cessionario della illuminazione votiva) dal privato cittadino o concessionario di sepoltura, di-rettamente, o a mezzo di terzi autorizzati ad entrare al cimitero.
Infine, la questione può essere valutata anche in funzione delle norme tecniche attuative del pi-ano regolatore cimiteriale, se cioè sussistono norme che precisino gli ingombri massimi che deve avere un punto luce su una lapide, o su una sepoltura.
In conclusione, è opportuno segnalarvi anche le valutazioni seguenti:
1. Se il canone di allaccio, o di mantenimento del punto luce, è elevato, diventano concorrenziali altre soluzioni di illuminazione, specie in periodi in cui vi è molta attenzione al risparmio. I divieti pertanto diventano inefficaci, o, viceversa, possono alimentare un diffuso malcontento.
2. Allo stesso modo, può avere non piccola influenza il fatto che campagne di risparmio energetico abbiano portato l’utenza a preferire soluzioni basate sul ri-sparmio energetico anche in cimitero e, quindi, all’uso del fotovoltaico (singolo o plurimo).
3. Infine, si segnala che l’uso di lampade a LED è nettamente più economico delle lampade a filamento.

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