Quesito pubblicato su ISF2016/3-c

Una signora si è recata presso il nostro ufficio cimiteriale comunale identificandosi come moglie del Sig. X, deceduto, richiedendo una concessione per poter essere sepolta assieme a lui. In realtà solo dopo abbiamo scoperto non essere la coniuge del defunto, ma la convivente per 37 anni: entrambi divorziati, lui con 2 figli con i quali non c’era più alcun rapporto, lei con una figlia. Chiarita con la signora la gravità della falsa dichiarazione, abbiamo cercato di risolvere la situazione per buona pace di tutti. I figli, che si sono scatenati contro il padre, del quale non volevano sentir parlare, sono stati contattati prima telefonicamente, poi attraverso comunicazione scritta e, di fronte al loro silenzio (assenso), l’ufficio pensava di procedere con la concessione. È possibile farlo senza avere ripercussioni future?

Risposta:
Se il loculo è concesso alla convivente (sempre che tale convivenza risulti effettiva), il defunto ha titolo ad esservi tu-mulato per effetto del disposto del comma 2 dell’art. 93 D.P.R. 285/1990: “Art. 93.2 – Può altresì essere consentita, su richiesta di concessionari, la tumulazione di salme di persone che risultino essere state con loro conviventi, nonché di salme di persone che abbiano acquisito particolari benemerenze nei confronti dei concessionari, secondo i criteri stabiliti nei regolamenti comunali.”.
Sul concetto di famiglia e di convivenza eterosessuale, può essere anche utile documentarsi leggendo la circolare SEFIT FederUtility n. 4338 del 27/1/2015 avente ad oggetto: “Cremazione, destinazione delle ceneri ed affidamento dell’urna cineraria. Problematiche sull’istituto dell’affi-damento a familiari”. Si riporta la sintesi iniziale:
“La legge statale sulla cremazione prevede, tra le diverse modalità di conservazione delle ceneri, anche l’istituto dell’affidamento ai familiari, istituto che è stato declinato in più forme da norme regionali, lasciando non sempre definita la qualificazione dei soggetti destinatari, oppure individuandoli in modi non uniformi, talora superando lo stesso elemento della familiarità, per quanto definibile.
Abbastanza recentemente vi è stata una pronuncia giurispru-denziale vertente sull’affidamento dell’urna cineraria a persona stabilmente convivente con il defunto in situazione di convivenza omosessuale, le cui considerazioni verranno riportate nelle considerazioni formulate in Allegato 1, riferibili ad ogni tipo di familiare, sia esso convivente etero od omosessuale.
La pronuncia affronta non solo l’aspetto delle persone potenzialmente destinatarie dell’affidamento dell’urna cineraria, in termini ermeneutici estensivi, ma affronta anche altri aspetti, incluso i criteri di riparto tra giurisdizione ordinaria e giurisdizione amministrativa nelle ipotesi di provvedimenti negativi dell’autorizzazione all’affidamento dell’urna cineraria, su cui, in alcune situazioni, sembrano permanere ancora incertezze, quanto meno da parte di alcune figure amministrative.”
[N.d.R. è di recente approvazione la legge sulle convivenze contrattualizzate e sulle unioni civili. È quindi materia da valutare anche alla luce delle recenti modifiche normative intervenute.]

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Quesiti, Normativa


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