Anche in Emilia-Romagna, come già accade in Lombardia, è possibile trasferire la salma, a cassa aperta, dal luogo di decesso ad un’abitazione privata, per allestire a domicilio la veglia funebre. Lo spirito della norma sarebbe quello di permettere alla gente di morire in casa propria senza caricare poi, nell’immediato post mortem, chi resta del peso ingombrante di un defunto tra le mura domestiche per tutto il periodo d’osservazione.
Con il trasporto a cassa aperta i morti dovrebbero uscire dalla case per esser accolti in posti più idonei (ad es. funeral home) e non fare ritorno nelle case stesse. Si chiede parere in merito.
Risposta:
Non esiste, per lo scrivente, un problema di ingombro per la presenza di un defunto in casa se lo vogliono i parenti. In passato e ancor oggi in buona parte del Sud Italia si ha la veglia del defunto a casa. In passato, in diverse regioni vi era l’usanza di trasportare il feretro in chiesa per la veglia.
In sostanza non si vede alcun problema nel trasporto a cassa aperta da luogo di decesso a casa, come da casa a deposito di osservazione/casa funeraria.
L’unico problema era quello igienico-sanitario o di amovibilità per motivi dettati da indagini di giustizia. Questo lo si risolve con la attestazione del medico intervenuto se la norma regionale prevede che basti solo quello per movimentare una salma. Si ricorda infatti che il problema burocratico era quello della autorizzazione del Comune per il trasporto funebre (a cassa aperta o chiusa) e ora in diverse regioni questo è stato risolto.
Norme correlate:
Riferimenti:
Parole chiave:
DEPOSITO DI OSSERVAZIONE,CAMERA MORTUARIA,altri
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