Se il figlio di un defunto, ospitato nella tomba in concessione alla sorella del defunto, chiede la traslazione dell’urna del padre, il Comune può autorizzare la traslazione solo dopo aver ottenuto dalla concessionaria la autorizzazione di apertura manufatto e traslazione dell’urna?
Risposta:
No. Comanda il figlio (o meglio la moglie del defunto, se la moglie è ancora in vita). E se sono più figli e con ascendenti ancora viventi tutti quelli di pari grado viventi.
Ad esempio se il padre muore, ma sono ancora in vita 2 nonni e manca la moglie e vi sono 2 figli, hanno titolo i 2 nonni e i 2 figli assieme. Stessa cosa ovviamente se invece di estumulare si dovesse tumulare: deve sempre essere il concessionario fondatore, se in vita, a dare il permesso al comune per iscritto.
Il diritto di essere sepolto in una tomba è automatico (se non vi è esclusione esplicita all’ingresso nella tomba al momento della prima concessione).
In altri termini se mio padre acquista una concessione che si suppone sempre familiare per definizione, io come figlio ho diritto di esservi accolto.
Poi la scelta se collocare lì la spoglia mortale dipende in ordine: dalla volontà espressa dal de cuius, non contro la sua volontà dal familiare più prossimo partendo dalla moglie.
Quindi per la tumulazione il fondatore ha potere solo all’inizio per escludere o ampliare la cerchia di chi verrà accolto nel sepolcro. Dopo spetta ad altri legati da legame di sangue e secondo precisi gradi di parentela. Ovviamente nei limiti di capienza del sepolcro.
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Parole chiave:
Quesiti, Autorizzazione Manufatto
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