La tradizionale saldatura “a caldo” dei manufatti in zinco comporta inevitabili contrattempi ed inconvenienti che la moderna tecnologia cerca progressivamente di eliminare o, quantomeno, ridurre.
Le leghe saldanti a base di piombo, come lo stesso stagno, sprigionano, infatti, fumi irritanti, particolarmente dannosi, soprattutto nel lungo periodo, per la salute degli operatori a diretto contatto con questi vapori. Si debbono poi anche considerare le pericolose esalazioni dell’acido muriatico, indispensabile per il decapaggio della lamiera zincata.
La legge n.626 del 1994, esaminando in generale i rischi derivati dal contatto ravvicinato con sostanze chimiche nocive, dispone che, sotto la responsabilità delle stesse imprese, tutti gli addetti alla saldatura con stagno (quindi anche i necrofori) debbano essere sottoposti periodicamente a visite mediche e controlli sanitari.
La chiusura del feretro rappresenta poi, per i famigliari del defunto, uno dei momenti più dolorosi e sgradevoli: l’ingombrante presenza di bombole, apparecchiature rumorose, assieme al sibilo sinistro del saldatore, produce nei dolenti un violento impatto emotivo.
L’utilizzo, poi, di strumenti a fiamma viva, da parte di mani inesperte, in ambienti domestici, o anguste camere mortuarie, ha spesso provocato piccoli principi d’incendio a carico di tendaggi o drappi funebri.
Il paragrafo 9.1 della circolare 24 giugno 1993 n. 24 ha legittimato, come alternativa alle consuete leghe impiegate nella saldatura, la scelta di un adesivo denso, molto resistente e particolarmente elastico, tale da consentire una chiusura ermetica, d’eguale consistenza ed affidabilità nel tempo, delle casse metalliche.
L’innovazione, mutuata dall’esperienza francese, si presta, senza dubbio ad un ampio utilizzo, anche se permangono alcune perplessità da parte degli stessi agenti d’onoranze funebri. La legge italiana consente alle industrie funerarie di lavorare lo zinco con spessori molto ridotti, nell’ordine di 0,66 millimetri.
Una tale sottigliezza produce, soprattutto nei bordi, rilevanti irregolarità oppure ondulazioni della lamiera che possono produrre notevoli giochi tra vasca zincata e rispettiva copertura, addirittura di diversi millimetri. Difficilmente, quindi, si riesce subito a sistemare correttamente il coperchio entro la sua sede, spesso, anzi, bisogna ricorrere a leggerissime e sapienti correzioni, fino a che i bordi dei due elementi (cassa e coperchio) collimino perfettamente.
Il classico metodo della chiusura a stagno prevede che, solo quando sia stato apposto il coperchio sul cofano, si stenda uniformemente, lungo tutto il perimetro, una colata di stagno. Eventuali soluzioni di continuità tra la copertura ed il contenitore inossidabile vengono così compensate dalla fusione di lega saldante.
Nel caso, invece, di chiusura “a freddo” della bara, destinata alla deposizione in un loculo, bisognerebbe stendere prima un velo di collante sull’intero labbro della vasca in zinco e, solo in seguito, si potrebbe applicare definitivamente il coperchio. Eventuali variazioni nell’assetto del coperchio, anche se impercettibili, per assicurare un’ottimale tenuta, riuscirebbero particolarmente problematiche, perché i lembi di zinco, già impregnati di mastice, opporrebbero una certa resistenza, provocando inopportune sbavature.
Se la vista del personale necroforo che opera sul feretro con acido e fiamma, per garantirne la sigillatura, risulta particolarmente impressionante, soprattutto per le persone più sensibili, già sconvolte dal lutto, a maggior ragione riuscirebbe ancor più insopportabile l’idea di assistere ad una sorta di teatro dell’assurdo, con gli operatori funebri che armeggiano confusamente con la colla per fissare il coperchio.
Ciao Alessandro, noi utilizziamo un silicone bi componente ritrovabile in commercio, il sistema è composto da : un acido per pulizia, una spugnetta abrasiva e dopo si passa questo silicone bicomponente, si fa una leggera pressione e in 5 minuti il gioco è fatto
Ciao Stefano, sono contento che la vostra agenzia utilizzi questo sistema. Io sono un tecnico che ha sviluppato questo prodotto e lo stò veicolando. Mi sapresti dire che sistema utilizzate ? Grazie ciao
la nostra agenzia lo usa ormai da un anno, e a parte il problema del coperchio dello zinco “storto” o comunque “irregolare”, è un sistema che vale la pena di usare.
Io penso invece che la saldatura a freddo si un sistema innovativo ! La cosa importante è la salute per chi chiude la cassa ! Sono stati fatti tutti i test con …., il sistema semplice ed innovativo ! Basta fiamme e stagno !
non ho potuto,visto che ho lasciato l attivita prima che venisse introdotta la saldatura a freddo provare tale sistema,penso però che un buon saldatore sia molto meglio della colla,se in mani capaci ed esperte