Sebbene l’opera dei necrofori debba essere principalmente rivolta a rilevare la salma dal luogo in cui si è verificato il decesso, così da trasportarla al più vicino deposito d’osservazione o presso l’istituto di medicina legale, essi stessi, in quanto operatori professionisti, debbono aver coscienza di preservare tutti gli elementi che si trovano sul luogo del crimine, non adulterando eventuali prove a causa di una condotta superficiale ed inadeguata.
I necrofori, addetti al recupero salme, se distraggono gli organi di polizia giudiziaria dalla loro funzione primaria, chiedendo loro di aiutarli, e non si dimostrano in grado di saper agire in modo autonomo, potrebbero interrompere o ritardare la raccolta di materiale probatorio importante per gli inquirenti.
Se il luogo, nel momento in cui arrivate, non vi sembra sicuro per avvicinarvi ed entrare in azione, piazzatevi per qualche istante in osservazione, restando sulla strada o vicino ad un angolo, fino a quando non sarete certi di non correre rischi o, meglio, sino a quando gli agenti di polizia non vi avranno dato il “via libera” per intervenire.
Se il vostro servizio di polizia mortuaria per il recupero salme annovera nel proprio organico volontari (come accade per le associazioni no profit o di volontariato) oppure operatori novizi e non ancora bene addestrati, impiegateli con cautela o, addirittura, evitate di inviarli sul luogo ove si sospetti sia accaduto un crimine.
Il criterio generale da seguire è che tutto il personale non necessario debba essere tenuto lontano dalla scena. A nessuno deve essere permesso di girare liberamente intorno al luogo del delitto. E questo disposto vale, badate bene, non solo per il personale delle onoranze funebri, ma anche per i supervisori e per i capi che dirigono i lavori.
Non consumate alimenti, non fumate, né masticate chewing-gum sul luogo del sinistro; identificate una zona dove ogni rifiuto che viene prodotto possa essere riposto in maniera da non contaminare l’asetticità iniziale della scena. Potrebbe capitare, per errore, che venga analizzato dagli investigatori un vostro mozzicone di sigaretta, così da far sprecare una grossa quantità di tempo e di denaro per gli esami di laboratorio.
Mentre vi avvicinate al luogo d’intervento, tenete ben presente che voi state per diventare “parte” della scena del crimine e la vostra presenza, come pure le vostre azioni, apporterà a quest’ultima ed al suo delicatissimo equilibrio mutamenti sostanziali, capaci di alterarla pesantemente.
Ricordatevi inoltre questa regola: gli stessi dettagli che al semplice necroforo appaiono marginali o, ancor peggio, insignificanti, possono essere di capitale importanza per l’indagine. Per esempio, la forma e la posizione di minuscole gocce di sangue rappreso possono fornire agli inquirenti un’informazione preziosissima; come pure il tipo, il numero e la posizione di bossoli di proiettile. Sulla scena di eventi criminosi anche la carta dei resti di sigaretta può essere analizzata per individuare un gruppo sanguigno attraverso l’esame della saliva.
Negli incidenti stradali, quando bisogna estrarre i cadaveri ancora intrappolati nell’abitacolo, tra le lamiere, bisogna prestar attenzione a non muovere comandi del veicolo, può, infatti, essere importante, in sede di ricostruzione del sinistro, sapere se la marcia, al momento dell’impatto mortale, fosse ingranata, se le luci fossero accese o, ancora, quale fosse la posizione (on/off) degli indicatori luminosi di direzione.
Prima di accedere al luogo del sinistro, chiedete alla Pubblica Autorità se possa indicarvi un percorso preferenziale per avvicinarvi alla vittima e se sia stato individuato un posto sicuro dove parcheggiare il mezzo adibito al trasporto salme. parcheggiare il mezzo adibito al trasporto salme.
Se la pattuglia della polizia è già sul luogo o arriva assieme a voi, considerate la possibilità di chiedere agli agenti di definire un sentiero di accesso per voi e le vostre attrezzature (cassone e sacchi), magari ricorrendo allo stesso nastro che la polizia usa per delimitare la scena del fatto delittuoso; una sola striscia di questo nastro, adagiata sul terreno, di solito è un sistema rapido e che funziona bene.
Mentre avanzate verso la persona colpita mortalmente, provate a seguire un percorso di avvicinamento diverso da quello compiuto da chi ha perpetrato il fatto illecito (o che voi sospettate egli abbia seguito) in maniera da ridurre al minimo (per quanto possibile) le alterazioni della scena del crimine. Non è purtroppo raro che i necrofori, ed ancora prima i soccorritori, camminino accidentalmente sui bossoli di proiettile, in modo da sporcare o calpestare macchie di sangue o di rovinare eventuali impronte.
Tutti gli effetti personali rinvenuti vicino alla salma o persi da quest’ultima, durante la sua movimentazione, dovrebbero essere depositati in un sacchetto di carta pulito. Il sacchetto dovrebbe essere proprio di carta in quanto le buste in plastica possono provocare l’ammuffimento degli oggetti contenuti con conseguente loro alterazione e possibile deterioramento delle prove.
Molti oggetti, apparentemente irrilevanti e trascurabili, possono, invece, essere di importanza vitale per le indagini di polizia; metterli in disordine, senza la dovuta attenzione, può causare la distruzione di indizi magari assai importanti.
Ogni particolare che viene rimosso dovrebbe essere visto da testimoni, se ne dovrebbe prendere nota (compresa l’identità dei testimoni) e dovrebbe essere rinchiuso in modo sicuro nel sacchetto (chiusura ad incollaggio). Tutto il materiale probatorio dovrebbe essere etichettato e consegnato il prima possibile al personale di polizia. Questa raccolta, in genere, viene compiuta dai soccorritori sul luogo d’intervento, in ambulanza, oppure da infermieri o medici nel reparto ospedaliero di accettazione del paziente, ma non bisogna mai dimenticarsi anche di chi entra fisicamente in contatto diretto con il cadavere, come appunto accade per i necrofori, il loro contributo, spesso, si rileva prezioso, quando non determinante.
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per il soldi che pagano per i recuperi e gia’ tanto se le imprese funebri escono
Nel caso specifico il cadavere non può essere rimosso senza autorizzazione e quindi la presenza dell’autorità è assicurata. A questa aspetta l’istruzione sulle modalità del recupero ed al necroforo l’esecuzione. Se la rimozione rivela nuovi particolari è necessario farli presente anche se la cosa non è prescritta in alcuna legge, regolamento o circolare, ma unicamente dettata da senso civico. Non mancando casi di “sparizione” di oggetti o denaro, a propria tutela, è buona precauzione chiedere la verbalizzazione di tali presenze sul documento di autorizzazione al trasporto che poi verrà firmato anche dal custode che riceverà la salma. Se appena possibile, nel caso che il documento sia in copia unica, chiedere o farne una copia da conservare.