Polizia mortuaria e privacy

E’ contrario alle disposizioni sulla privacy pubblicare sul giornalino del comune l’elenco dei defunti (completo di cognome, nome, data di nascita e di AAAA0025morte) tumulati in loculi per i quali, non esistendo concessioni cimiteriali e non avendo trovato alcun erede, nessuno ha pagato le spese di ristrutturazione e per i quali dunque è prevista la pronuncia di decadenza con relativa estumulazione per liberare il loculo?

L’art. 63 del DPR 285/90 prevede due casi di sepoltura privata abbandonata dagli aventi diritto: a) per incuria; b) per morte degli aventi diritto. In genere il regolamento di polizia mortuaria comunale prevede specifiche procedure di dettaglio al riguardo.

Alcune delle caratteristiche che deve avere una tomba per essere considerata abbandonata possono essere, per esempio, la non leggibilità delle iscrizioni (obbligatorie la data di nascita, morte, nome e cognome), il degrado, il pericolo di caduta di pezzi di tomba con possibili danni ai frequentatori. In genere le procedure sono scritte nel regolamento di polizia mortuaria comunale, ma è quasi sempre seguita la strada delle ricerche anagrafiche per identificare gli eredi o se è estinta la famiglia (e quindi se non ha provveduto incaricando ad es. una fondazione di provvedere alla manutenzione della tomba, con comunicazione della circostanza al comune, si presume vi sia l’abbandono amministrativo e quindi si delibera la decadenza della concessione). Se invece vi sono aventi titolo, si procede ad una diffida e se non provvedono al ripristino, si pronuncia la decadenza.

Se il loculo venne costituito dall’E.L. è compito di quest’ultimo procedere alle opere di manutenzione e ripristino. Nel caso in cui solo le “parti comuni” siano di competenza dell’E.L. e convenga tecnicamente ed economicamente un ripristino effettuato da un unico soggetto (E.L.), sarà cura dell’E.L. stesso segnalare anticipatamente tale circostanza al concessionario (ove irreperibile anche per pubbliche affissioni e pubblicazioni sulla stampa) e procedere successivamente ad addebitare la quota di spettanza. Laddove sia irreperibile il concessionario le spese risultano a carico dell’E.L. Quest’ultimo potrà attivarsi, secondo quanto previsto dal regolamento di polizia mortuaria comunale, per acquisire al patrimonio dell’ente le tombe abbandonate.

Nel caso di morte degli aventi diritto si procede a dar pubblicità dell’avvio della procedura di decadenza. Si ritiene, inoltre, che il Comune abbia il potere, di inserire nel regolamento di polizia mortuaria comunale, anche ex novo, purché si lasci un congruo periodo di tempo a disposizione, norme che reprimano l’incuria delle sepoltura private.

Innanzi tutto deve esserci stata preventivamente una diffida a provvedere alle opere di manutenzione le quali ex Art. 63 DPR 285/1990 spettano al concessionario
Caso diverso è la naturale scadenza della concessione: qui le responsabilità si scindono perchè non sempre il concessionario è titolare del diritto di disposizione su cadaveri e loro trasformazioni di stato.

Il DPR 10 settembre 1990 n. 285 al Capo XVII con cui regola esumazioni ed estumulazioni non prevede espressamente per il comune l’obbligo di AAAA0010comunicare data e modalità di esecuzione delle operazioni cimiteriali, un avviso pare tuttavia atto dovuto soprattutto dopo l’entrata in vigore del DPR 15 luglio 2003 n. 254 (con conseguente Risoluzione del Ministero della Salute n. 400.VIII/9Q/3886 del 30.10.2003) in forza del quale con l’ordinanza sindacale che regola esumzioni ed estumulazioni può esser disposta d’ufficio la cremazione degli esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo conservativo senza la procedura aggravata di cui all’Art. 79 commi 3 e 4 DPR 10 settembre 1990 n. 285, ma pur sempre con l’assenso degli aventi diritto, i quali potrebbero anche opporsi scegliendo diversa destinazione del resto mortale.

Pertanto spetta al Sindaco stabilire, con oneri a carico del Comune, se procedere alla cremazione dei resti mortali o se invece avviarli ad inumazione in campo inconsunti; nel caso opti per la cremazione deve poi decidere quali procedure adottare perché l’avviso agli aventi diritto pervenga in modo rapido ed efficace. Ciò può essere fatto sia con un’apposita ordinanza, che tenga conto di quanto stabilito dalla circolare del Ministero della Sanità 31 luglio 1998 n. 10 e del DPR 15 luglio 2003 n. 254 citata, oppure inserendo i principi generali della materia nel regolamento di polizia mortuaria comunale. A richiesta dei parenti si può procedere a cremazione, con oneri a carico di questi.

Non esiste, quindi, il vincolo giuridico di informare i congiunti, tuttavia sembra quanto mai opportuno agire in tal senso sia attraverso la pubblicazione annuale, in occasione della ricorrenza dei defunti, all’ingresso dei cimiteri, dell’elenco dei campi e dei gruppi di loculi in scadenza nell’anno successivo, le cui salme saranno esumate o estumulate, sia attraverso l’apposizione di appositi cartelli direttamente sui campi da esumare. Più raro il caso del preavviso di inizio delle operazioni massive di esumazione ordinaria pubblicato nell’albo pretorio o l’avviso recapitato al domicilio degli interessati. Oggi la situazione é diversa, in quanto é divenuto interesse del Comune accertarsi che l’avviso delle operazioni citate giunga ai congiunti.

Il provvedimento 30 dicembre 1999- 13 gennaio 2000 ha individuato la polizia mortuaria fra le attività che perseguono rilevanti finalità di interesse pubblico per le quali è autorizzato il trattamento dei dati sensibili da parte dei soggetti istituzionali.

A nostro avviso, pertanto, la soluzione prospettata è legittima in quanto si tratta di una pubblicità-notizia volta ad informare la cittadinanza.

Written by:

Carlo Ballotta

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One thought on “Polizia mortuaria e privacy

  1. Le esumazioni ordinarie (cioe’ decorso il turno ordinario di rotazione) non richiedono alcuna comunicazione individuale, a rigore.
    Per altro, e’ abbastanza diffusa la prassi, in termini di cortesia, di fare una comunicazione in questo senso, che non e’ ne’ obbligo, ne’ altro, ma solo buoni rapporti con l’utenza. Cio’, almeno prima dell’art. 1, 7.bis DL 392/2000 conv,. nella L. 26/2001.

    Il problema della privacy si supera considerando che, in ogni caso, le esumazioni ordinarie sono a titolo oneroso e quindi occorre richiedere ai familiari tenuti il versamento del corrispettivo prescritto per tale operazione, così almeno commenta il Dr. Sereno Scolaro sul controverso rapporto tra funzioni pubbliche di polizia mortuaria e diritto alla riservatezza.

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