Cose semplici e cose complicate

L’articolo “Rapporti “difficili” tra D.P.R. n. 285/1990 e L. n. 130/2001: il principio di poziorità e la teoria del… doppio binario” – che uscirà in pubblicazione il prossimo 20 settembre – approfondirà uno dei diversi problemi con i quali gli operatori funerari (polizia mortuaria, stato civile, cimiteri, imprese funebri) convivono da quando lo Stato ha abbandonato il proprio compito di indirizzo nella polizia mortuaria, in materia concorrente.
E, in certi casi, omettendo di attuare compiti propri di legislazione esclusiva, come ad es. nel caso dello stato civile.
Al quesito se valga o meno in un certo Comune italiano il principio di poziorità e se basti o meno la maggioranza degli aventi titolo di pari grado o la maggioranza di essi per cremare dei resti mortali, un povero impiegato dovrebbe leggersi norme inconcludenti, articoli, giurisprudenza e poi sperare di averci … preso nella interpretazione corretta!
Su questo stesso quesito, ma la risposta è valida in via generale, scrissi:


Se c’è una norma chiara di legge statale non contraddetta da legge regionale postuma in materia di legislazione concorrente, prevale la legge statale.
Se c’è norma regolamentare statale non contraddetta da regolamento regionale postumo in materia di legislazione concorrente, prevale la norma regolamentare statale.
In presenza di norme regionali postume alla norma di pari grado statale prevale la regionale, se in legislazione concorrente o non esclusiva dello stato.
In carenza di chiarezza normativa sovraordinata occorre agire con norma regolamentare comunale o (io la preferisco) con la ordinanza sindacale che regola esumazioni ed estumulazioni.
E se nulla di questo c’è, aiuta al giurisprudenza dominante e in ogni caso quelli che una volta si chiamavano “gli usi e le tradizioni” e tanto buon senso.
Spesso aiuta in questi casi una normetta che c’è in quasi tutti i regolamenti comunali di questo tenore:
“Il richiedente s’intenda agisca in nome e per conto e col preventivo consenso di tutti gli interessati aventi titolo”.
Se non lo fa cominciano le grane e se le sbrigano tra loro, e il comune lascia fermo lo stato di fatto in attesa che intervenga accordo tra le parti o sentenza passata in giudicato.

Insomma un percorso ad ostacoli in cui la soluzione al problema sta nel regolamento comunale di polizia mortuaria o (meglio) nella ordinanza sindacale che regola esumazioni ed estumulazioni e conseguentemente le operazioni da effettuare in caso si rinvengano spoglie mortali, almeno finché questo benedetto legislatore statale non si decida a fare quello che da venti e più anni omette!

Written by:

Daniele Fogli

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