Diffusa da SEFIT una precisazione a firma del Responsabile Ing. Daniele Fogli, a proposito di un articolo apparso sul Corriere della Sera del 9 novembre 2006.
In un articolo a firma di Erika della Casa apparso sul Corriere della sera del 9 novembre 2006, che ha avuto ampia eco sui media italiani, è stato presentata in modo distorto la situazione delle cosiddette salme abbandonate, quelle cioè senza nessun familiare che si fa carico del funerale.
Si precisa che, per espressa previsione di legge, provvede il Comune, con oneri a proprio carico, sia al trasporto funebre, che alla fornitura del cofano e alla sepoltura, nei casi di indigenza, stato di bisogno della famiglia, abbandono familiare.
Il senso dellarticolo, che partiva dallanalisi di un presunto dato eclatante del Comune di Genova, individuava nel 30% le salme di persone abbandonate.
Lo stesso articolo presenta una tabella che mette a confronto i dati delle salme abbandonate negli obitori e arriva a conclusioni fuorvianti.
Difatti la percentuale di salme abbandonate non è calcolabile su quante salme pervengono negli obitori, bensì sulla mortalità totale annua del comune.
Il dato eclatante di Genova, così evidenziato dal Corriere della sera, corrisponde a 104 salme del 2005 su 400 ingressi allobitorio, pari al 26% di questi, ma solo all1,28% della mortalità dei residenti.
Nelle grandi città, riprese dalla tabella del Corriere della sera, la situazione effettiva è la seguente:
Comuni | Abbandoni | Morti residenti | Ingressi obitori | % di abbandoni su morti |
Bologna | 20 | 4.875 | 1150 | 0,41% |
Genova | 104 | 8.115 | 400 | 1,28% |
Milano | 12 | 13.584 | 970 | 0,09% |
Napoli | 40 | 9.655 | 786 | 0,41% |
Torino | 24 | 9.481 | 436 | 0,25% |
Se quindi il dato di Genova è superiore a quello di altre città in tabella, da esso non possono certo trarsi le valutazioni che discendono dallarticolo.
Se invece lobiettivo dellarticolo è quello di far comprendere la necessità di pensare per tempo alle proprie esequie (in vista della previdenza funeraria), per laumento dei casi degli anziani a vita sola, i dati da assumere a riferimento non sono quelli, ma la incidenza delle persone a vita sola, soprattutto anziane.
Di seguito le informazioni desumibili dai dati ISTAT del 2005.
Dati | Persone >= 60 anni | Popolazione totale | Percentuale |
vedovi | 4.062.085 | 4.523.812 | 89,8% |
divorziati | 204.528 | 825.612 | 24,8% |
celibi | 1.181.917 | 23.555.195 | 5,0% |
somma | 5.448.530 | 28.904.619 | 18,9% |
NB. Elaborazioni su dati desunti da tabelle Corriere della sera e su dati ISTAT