Monta la protesta dei Comuni

“Da tempo i sindaci lamentano la carenza di risorse a disposizione per garantire il buon funzionamento dei servizi essenziali ai cittadini, sottolineando i tagli gravosi attuati dal Governo e la mancata compensazione di trasferimenti agli enti locali”. Lo afferma il sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, secondo cui “se è vero che la matematica non è un’opinione, è giusto e doveroso che i piacentini conoscano nel dettaglio le cifre del pesante squilibrio tra ricchezza prodotta dal nostro territorio, tasse versate allo Stato e la scarsità dei finanziamenti che ci vengono riconosciuti in cambio”.

Il vice presidente di ANCI nazionale introduce così i dati con cui, sottolinea, “possiamo dimostrare concretamente che la nostra protesta non è frutto di polemiche fini a se stesse, né di strumentalizzazioni politiche, ma rappresenta la denuncia motivata, oggettiva e bipartisan di una situazione inaccettabile. Nel 2006 (ultima rilevazione certificata disponibile) – spiega il primo cittadino – la base imponibile, ovvero la ricchezza prodotta a Piacenza, ha raggiunto la quota di 1,518 miliardi di euro; i nostri 77.117 contribuenti (di cui 63.280 con imposta netta, senza alcuna detrazione), hanno versato 350 milioni di euro di imposta Irpef, pari a una media di 5.550 euro ciascuno. Numeri significativi, a fronte dei quali appaiono quantomeno sproporzionati e irrisori i trasferimenti statali complessivi per il 2009: 24.108.000 euro, comprensivi di contributo ordinario, trasferimento Ici e compartecipazione Irpef, il che vuol dire non più di 381 euro per ogni contribuente. Una somma che, rapportata ai 5550 euro versati in tasse, corrisponde al 6,9%”.

“Credo che questa sia una vera e propria presa in giro: non trovo altro modo per definirla. Come posso sentirmi tutelato – aggiunge Reggi – in quanto sindaco, cittadino e contribuente, da un Governo che con una mano firma provvedimenti che permettono agli autori di frodi fiscali di aggirare accuse e pene giudiziarie, mentre con l’altra toglie alle persone oneste, che lavorano e pagano le tasse, la possibilità di fruire di servizi fondamentali, efficienti ed equamente distribuiti? E’ per questo motivo – conclude Reggi – che insieme agli altri sindaci non smetterò neppure per un istante di lottare per ottenere quanto, giustamente, spetterebbe ai Comuni (a cominciare dal rimborso per i mancati introiti derivanti dall’Ici), e per l’attuazione di un vero federalismo fiscale, contrastando anche chi, come la Lega, finge di votare determinati provvedimenti sul territorio per poi optare, a Roma, per decisioni che vanno nella direzione opposta”.

E intanto, in attesa di risposte dal Governo in merito alle problematiche finanziarie dei Comuni, esposte nell’incontro della scorsa settimana tra i vertici dell’ANCI e il Presidente del Consiglio, l’Associazione dei Comuni ha inviato alla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati una serie di proposte emendative alla legge Finanziaria volte a risolvere la situazione grave ed insostenibile delle finanze dei Comuni.
Le proposte emendative riprendono principalmente le richieste contenute nel documento consegnato al Premier Berlusconi sui due punti che in questo momento causano le maggiori difficolta’ finanziarie dei Comuni: il rimborso per i mancati introiti Ici e la rigidita’ del Patto di stabilita’.
Di seguito riassumiamo le richieste contenute nel documento consegnato al Presidente del Consiglio.
Stanziare nel bilancio dello Stato, dall’anno 2010, a titolo di rimborso complessivo per il mancato gettito ICI sull’abitazione principale, la somma di 3 miliardi e 400 milioni di euro; a questi si dovrebbero aggiungere, sempre nel 2010, i 536 milioni di mancati introiti del 2008 e, nel 2011, i circa 700 milioni relativi al 2009.
In considerazione dell’assoluta straordinarieta’ dell’andamento dell’economia nazionale e mondiale per l’anno 2009 l’ANCI ha chiesto poi la sospensione dell’applicazione delle sanzioni per quegli Enti che non abbiano rispettato il patto di stabilita’ per far fronte alla spesa in conto capitale, alle spese sociali e a quelle di natura obbligatoria.
L’Associazione ha proposto poi che venga ridotta la manovra finanziaria a carico dei Comuni fin dall’anno 2010, al fine di individuare livelli e regole di sostenibilita’; che sia adottato, per l’anno 2010, un piano di utilizzo delle giacenze di tesoreria fuori dai vincoli del patto di stabilita’ interno, in modo da consentire agli Enti locali di onorare le obbligazioni assunte; infine, ANCI ha chiesto l’impegno del Governo a prevedere regole del Patto di stabilita’ per l’anno 2010 che introducano un principio di premialita’ per gli Enti che hanno giacenze di cassa.

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