“C’è piena intesa sul pacchetto liberalizzazioni che sarà presentato oggi in Consiglio dei ministri. Inoltre, il processo per l’approvazione del disegno di legge delega per la riforma dei servizi pubblici locali continua. Ho consegnato ieri gli emendamenti che recepiscono l’accordo di maggioranza e che saranno formalizzati la prossima settimana. Dopo la chiusura della discussione generale, passeremo alla loro votazione intorno all’8 febbraio, e spero poi che l’aula del Senato possa calendarizzare la discussione del provvedimento”. E’ quanto ha affermato oggi al Convegno ANCI sui “Servizi pubblici locali nel mercato, il ministro degli Affari regionali, Linda Lanzillotta, che ha definito tali emendamenti “puramente esplicativi, anzi rafforzativi dell’impostazione del provvedimento”. Nel suo intervento il ministro, dopo aver evidenziato che la riforma dei servizi “è solo un tassello del più ampio progetto di riforma dell’amministrazione e del mercato”, ha ricordato che il disegno di legge recepisce il principio comunitario dell’affidamento di servizi all’esterno tramite gara. “Ma questo – ha sottolineato Lanzillotta – non significa che il Comune non possa gestire direttamente il servizio. L’importante è porre un limite al modello di affidamento in – house facendo sì che il principio base rimanga quello dell’affidamento tramite gara”. In questo senso, secondo il ministro, la scelta di questo modello generale di affidamento non potrà che “spingere l’ente locale a diventare una sorta di difensore civico dello standard del servizio offerto ai cittadini”, attraverso il potenziamento degli strumenti di regolazione come la carta dei servizi. Tuttavia, ha proseguito Lanzillotta, “poiché i processi di liberalizzazione non sono a costo zero, insieme con il ministro del Lavoro abbiamo deciso di estendere il pacchetto della riforma degli ammortizzatori sociali anche ai lavoratori delle municipalizzate”. Infine, il ministro ha sottolineato la necessità di avviare processi di aggregazione sovracomunale, in modo da poter consentire alle aziende di servizi pubblici di poter effettivamente stare sul mercato una volta che verranno eliminati gli ostacoli alla liberalizzazione.