Il ministro della SolidarietàPaolo Ferrero, aproposito del DDL annunciato in questi giorni dal Governo, sulle unioni di fatto, ha dichiarato che il testo dovrà garantire «l’equiparazione dei diritti delle persone che compongono la coppia di fatto con quelli di una coppia “regolare”».
Per Pacs, patto civile di solidarietà, si intende un accordo tra due persone, anche dello stesso sesso, stipulato al fine di regolare i rapporti personali e patrimoniali relativi alla loro vita in comune.
Franco Grillini, deputo Ds e presidente onorario dell’Arcigay, nei mesi scorsi ha presentato un disegno di legge
“Disciplina del patto civile di solidarietà”, che riassume molte delle posizioni espresse dalle varie parti sociali e che potrebbe rappresentare la base di partenza del ddl del governo.
Tra i punti fondamentali che le nuove norme non dovrebbero ignorare, c’è l’assicurazione che in caso di incapacità di intendere e volere di uno dei due partner, all’altro venga riconosciuto il diritto di prendere tutte le decisioni di carattere sanitario, compresa la donazione di organi, previa consultazione degli ascendenti e dei discendenti del compagno ammalato.
Stessa cosa per quanto riguarda le decisioni di natura morale e religiosa, le modalità delle cerimonia funebre, la scelta del luogo della sepoltura o la decisione di cremare il corpo del partner.
Nella successione dovrebbero essere estesi al partner convivente gli stessi diritti riconosciuti oggi al coniuge.
Il partner che sopravvive, inoltre, avrebbe diritto a continuare ad abitare nella casa comune.
Anche in tema di fisco si dovrebbe puntare a una eguaglianza con le coppie sposate.
In particolare la richiesta avanzata è che le agevolazioni fiscali, le sovvenzioni, gli assegni di sostentamento che derivano dall’appartenenza a un gruppo familiare vengano estese di diritto anche alle persone conviventi.
Stessa cosa per quanto riguarda la disciplina previdenziale e pensionistica, compresa la pensione di reversibilità.