La posizione dell'ANCI nell'audizione al Senato per l'espressione del parere sul regolamento Fitto sui servizi pubblici locali

“Abbiamo espresso la nostra posizione e manifestato quelle che riteniamo essere le criticità anche alla luce del momento di enorme confusione che attraversano gli enti locali per via della poca chiarezza sul loro assetto futuro e sulle modalità di svolgimento delle funzioni associate”. Le parole sono di Fabio Refrigeri, sindaco di Poggio Mirteto e vice coordinatore nazionale Anci Unioni dei Comuni al termine dell’audizione informale sulla riforma dei Servizi pubblici locali, presso l’ufficio di Presidenza della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Al centro del dibattito l’atto di governo numero 226, riguardante il regolamento sui Servizi pubblici locali. L’Anci ha ribadito anche presso la commissione presieduta dal senatore Carlo Vizzini la linea manifestata lo scorso aprile in Conferenza Unificata e la settimana scorsa presso la commissione della Camera. “Necessità di innalzare il valore economico delle soglie al di sotto del quale non è necessario, per gli enti locali con meno di 50mila abitanti, acquisire il parere dell’Antitrust, proponendo 200mila euro annui e non complessivi, opportunità di rivedere l’elencazione dei casi di incompatibilità tra cariche amministrative e societarie, in alcuni frangenti troppo con poca garanzia per gli enti locali, necessità di prevedere meccanismi per assistere e tutelare le amministrazioni locali nell’applicazione della nuova normativa”. Questi i punti chiave ribaditi in un documento dall’associazione, rappresentata oltre dal sindaco Refrigeri anche da Antonio Di Bari, responsabile ufficio Anci Servizi pubblici locali. “Abbiamo rimarcato le nostre proposte rilevando alcuni effetti che ci sembrano negativi per i Comuni, riguardo sia le loro competenze, ma anche la loro storia” – spiega Refrigeri. In audizione l’Anci ha ribadito che “rispetto alle criticità mosse dal Consiglio di Stato riguardo le soglie inerenti l’obbligatorietà del parere dell’Antitrust, quanto proposto dall’organo consultivo non risulta congruo poiché vengono proposti valori così esigui da limitare alquanto i casi di esclusione, risultando non incisivi rispetto alla mole del lavoro della stessa autorità”. Ed inoltre: “Per quanto attiene la presunta incompatibilità per i tecnici comunali quali membri delle commissioni di gara qualora vi partecipi una società dell’ente locale, cosi come previsto dallo schema di regolamento, non si condivide affatto la posizione del Consiglio di Stato”. Infine “sulla separazione tra funzioni di regolazione e funzioni di gestione preoccupa il fatto che il regolamento sia sbilanciato e si limiti solo a definire le incompatibilità tra incarichi societari e amministrativi, laddove la norma generale prevedeva questa distinzione anche e non solo mediante la revisione delle incompatibilità”. Refrigeri ha manifestato la speranza che “si possa trovare un accordo sulla riforma auspicando tuttavia un coordinamento con le importanti norme in discussione inerenti l’assetto istituzionale del Paese, quali federalismo e Carta delle Autonomie”. Per il sindaco “la riforma dei Servizi pubblici locali è alquanto importante, ma è determinante far si che non ricadano sui Comuni, soprattutto sui Piccoli, problemi di natura anche piuttosto seria”.

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