In Campania: l’applicazione della legge regionale in materia funeraria è un flop

Secondo dati riportati dalal stampa locale, dei 551 Comuni presenti in Campania soltanto 6 hanno applicato la legge regionale in materia funebre e cimiteriale. Sui tratta dei comuni di Terzigno, Quarto, Salerno, Capaccio, Eboli e Contursi Terme. Questi comuni hanno adottato un regolamento di polizia mortuaria adeguato alla nuova normativa regionale.
‘Dopo diversi mesi dall’approvazione della legge regionale che è una legge efficace – dice il sig. Luigi Cuomo dell’associazione regionale funebre – e che pone argine al fenomeno del “racket del caro estinto” e all’abusivismo, il problema è quello dell’applicazione della norma senza cui la legge stessa è inutile. Chiediamo al presidente Caldoro di diffidare i Comuni inadempienti o di esercitare il potere sostitutivo nominando i commissari per ciascun Comune’. Altri commentatori meno interessati hanno definito un vero flop la nuova normativa.

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2 thoughts on “In Campania: l’applicazione della legge regionale in materia funeraria è un flop

  1. faccio parte del comitato spontaneo delle On. Funebri Calabresi e vorrei, a parole mie, illustrarle quanto segue nel merito della legge regionale campania di polizia mortuaria
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    LA REGIONE CAMPANIA ABUSA DI NORME IN MATERIA FUNERARIA PEGGIO DEI CAMORRISTI E A FAVORE DI QUALCHE MALANDRINO DAL COLLETTO BIANCO !

    Vista la legge regionale Campania in materia funeraria dove si impone che il contratto degli operai delle ditte di on. funebri deve essere indeterminato e continuativo ingenerando quindi confusione nel merito su come poter rimanere nel mercato e, nonostante la discontinuità, assumere i portantini e/o necrofori, ma fortunatamente il consiglio dell’ordine dei consulenti del lavoro ha girato la domanda al Ministero del Lavoro che il 25 marzo scorso ha risposto ufficialmente togliendo ogni dubbio sul fatto che la legge funeraria è sbagliata con l’imposizione di assunzione dei portantini/necrofori a tempo indeterminato e continuativo, con annesso il direttore tecnico …. tutto questo è un abuso fuorilegge !

    il Ministero del Lavoro è intervenuto rispondendo all’interpello relativo alla stessa possibilità di instaurare rapporti di lavoro intermittente nei confronti del personale delle aziende funebri e, in particolar modo, necrofori e portantini addetti ai servizi funebri richiamandosi anche all’art. 34 del D. Lgs. n. 276/2003.

    In questo caso l’interpello è stato avanzato dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, che domanda al Ministero se il personale suddetto, impiegato presso aziende che operano nel settore funebre, possa essere assimilato a quanto previsto dalle categorie degli “operai addobbatori o apparatori per cerimonie civili o religiose”

    Ricordando inoltre che la legge Campania di polizia mortuaria è poco consona nel merito dei contratti di assunzione a tempo indeterminato e di formazione sul piano lavorativo con corsi di formazione per necroforo che di fatto sono inesistenti a titolo gratuito e che vietano, quindi, l’assunzione di altri disoccupati che non fossero in possesso tale “diploma” per le ag. funebri, campo quello delle professioni e di eventuali corsi di formazione che è gestito esclusivamente dallo stato centrale e non dalle regioni !

    Evidenziamo questa enorme erronea norma inserita nella legge di materia funeraria regionale della Campania ad oggi ha di fatto creato iniquità e illegalità nonostante il DPR 285/90 già regoli a livello Nazionale la categoria!

    Torniamo agli operai e al Ministero del Lavoro che dopo aver acquisito il parere della Direzione generale delle Relazioni Industriali e dei Rapporti di Lavoro, risponde come dalla lettura della normativa vigente, tra le attività a carattere discontinuo con riferimento alle quali è possibile stipulare dei contratti di lavoro intermittente risulta essere completata quella espletata dagli operai addobbatori o apparatori per cerimonie civili religiose, che è “comprensiva dunque di tutte le prestazioni strumentali alla preparazione e allo svolgimento delle celebrazioni civili e dei riti religiosi”.

    Ebbene, sulla base di quanto sopra, afferma il Ministero nella parte centrale del suo riscontro, “non sembra possa negarsi una equiparazione tra tali figure e quelle dei necrofori e portantini impiegati dalle aziende di servizio funebre nelle attività preliminari ed esecutive del trasporto, della cerimonia e della connessa sepoltura”.

    Ne consegue che, conclude il Ministero, la tipologia di contratto di lavoro intermittente è configurabile anche nei confronti delle categorie richiamate dall’interpellante e cioè di tutte le categorie diOnoranze Funebri, poiché riconducibili alle figure di cui sopra.

    In estrema sintesi, il rapporto di contratto di lavoro intermittente può essere adattato ai necrofori e agli operatori delle agenzie funebri.

    Ci auguriamo sulla base di quanto sopra detto che la Regione Campania prenda urgentemente dei provvedimenti a ripristinare la libera impresa togliendo quell’imposizione “fuori legge” di assunzione forzosa di operai così, magari inconsapevolmente, favorendo solo soggetti economicamente forti a discapito della stragrande maggioranza delle imprese funebri oneste e anche a discapito del popolo che andrebbe a pagare caro il conto per la perdita del caro Estinto.
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    Al Presidente della Regione Campania On. Stefano Caldoro,

    la Calabria stava per varare una legge “fotocopia della vostra” di polizia mortuaria, ma grazie al nostro intervento è stata modificata nelle parti dove vi erano dei requisiti abnormi che di fatto avrebbero creato mono-oligopoli, come in sostanza sta accadendo ora in Campania, e a tal proposito mi permetto, solo per passione e amore della politica e del mio mestiere, di sottolinearle l’incostituzionalità e l’abuso che si evidenzia nella LETTERA C, ART. 1 paragrafo D della legge di polizia mortuaria da voi approvata (http://www.beta.regione.campania.it/assets/documents/legge-regionale-n-7-25072013-leggi-regionali.pdf)

    Talvolta il “digiuno” della politica nella materia funeraria fa si che vengano scritte leggi, poi suggerite dai soliti registi di qualche sindacato a loro tornaconto, che di fatto mettono in seria difficoltà chi voglia rimanere e/o entrare nel mercato del lavoro e quindi spesse volte interpellato anche il garante della concorrenza nel merito si è espresso con pareri negativi rispetto ai requisiti abnormi inseriti, ma oltre a ciò anche la consulta di stato ha espresso pareri negativi sui corsi che eventualmente si richiedono per professioni inesistenti come il necroforo, se vuole le invio le sentenze della consulta, ma andando avanti la metto a conoscenza del fatto che noi imprese funebri, in tutta Italia, non abbiamo bisogno del direttore tecnico, e altri assurdi requisiti ma, vista la discontinuità con la quale si caratterizza il nostro mestiere, abbiamo bisogno di una sede che sia riservata e del titolare che funge da direttore responsabile, civile e penale, per tutto quello che concerne l’attività, perchè gran parte delle ditte sono individuali, e il personale può essere assunto anche con contratto a intermittenza così come sancisce la circolare, sotto allegata, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali datata 25 marzo 2014 !

    Ciò detto mi auguro voglia fare delle correzioni alla legge di Polizia Mortuaria recentemente approvata in particolare bisogna depennare l’obbligatorietà di corsi per la professione di necroforo, che spettano allo stato centrale gestire queste cose sulle professioni e non alle regioni, e togliere l’obbligatorietà di 4 persone a tempo indeterminato, non lo dico io ma il Ministero del Lavoro.

    Comitato Spontaneo Funebre Calabrese dell On. Funebri – il delegato Giuseppe Triolo.

    Il documento originale del Ministero
    http://www.lavoro.gov.it/Strumenti/interpello/Documents/9-2014.pdf

  2. La visita dei Carabinieri alle imprese funebri campane è arrivata su “mandato” di chi ha l’interesse che venga messa all’opera!
    La legge regionale campana è un disastro se applicata, questa normativa più che di polizia mortuaria tratta di polizia delle imprese funebri mettendo in campo delle gravi ingerenze sulla gestione della propria impresa, ostacolando l’entrata nel mercato di nuovi soggetti e non facendo in alcun modo l’interesse generale del popolo, la legge di polizia mortuaria è già esistente ed è il dpr 285/90 e quindi non ha senso la nuova legge campania e tutte le altre leggine che sono solo tese a ostacolare l’entrata nel settore di nuovi soggetti economici, per quanto riguarda i carri le imprese sono già regolate dal ministero dei trasporti e dalle asl locali le quali devono comunque controllare le rimesse a prescindere dalla legge regionale ed inoltre gli operai sono regolati dalla legge dello stato attraverso il ministero del lavoro e dell’economia, tutta la legge campania, come le altre leggi regionali “fotocopia” hanno un unico regista che tende sempre a fare gli interessi propri a scapito di tutti facendo leva sulla “ignoranza” politica in materia ! Denunciate tutto alla procura della repubblica magari alla sezione DDA affinché si possano notare i connubi camorra-politica che hanno portato al varo di questa assurda e inconcepibile legge regionale che farà solo generare monopoli e prezzi alle stelle per i parenti del caro estinto.

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