Ventisei scheletri umani campeggiano a Londra nelle sale della Wellcome Collection per una mostra che punta ad evidenziare come gli attuali abitanti della metropoli britannica ”camminano letteralmente sopra le ossa delle generazioni passate”. Quelli esposti in quel museo – specializzato in storia della medicina – fanno parte di una ricchissima raccolta custodita nei depositi del Museum of London, che possiede ben 17.000 scheletri venuti alla luce durante l’impetuoso sviluppo edilizio degli ultimi decenni. Ognuno dei ventisei scheletri – al centro della mostra ‘Skeletons’, che si e’ aperta sei giorni fa e chiudera’ i battenti il 28 settembre – e’ in grado di raccontare una vita umana grazie alle tantissime informazioni emerse grazie ai certosini esami fatti. Ci sono le ossa di una sconosciuta prostituta malata di sifilide, deceduta tra i 18 e 25 anni d’eta’ e sepolta nel cimitero sconsacrato di Southwark, originariamente riservato alla mercenarie dell’amore e agli indigenti. C’e’ il bambino stroncato a nove mesi dal vaiolo, il ‘viveur’ che mori’ per ”decadimento naturale” nel 1842, la donna che aveva in grembo una creatura di 22 anni quando tra il 1700 e il 1850 fini’ il suo tragitto terreno. Alcuni di questi scheletri sono di difficile datazione mentre altri sono stati identificati e si sa ad esempio che il ‘viveur’ vissuto fino in tarda eta’ nel quartiere di Chelsea si chiamava William Wood, aveva uno sfrenato amore per il cibo ed era molto grasso. L’inconsueta mostra e’ stata allestita allo scopo di illustrare ”il ricco passato e la variegata geografia sociale di Londra” nel corso dei secoli. E in effetti il Museum of London custodisce scheletri che coprono un arco di ben sedici secoli.