In un’inchiesta pubblicata qualche giorno fa, il settimanale francese L’Express ha rivelato che il “Centro dei doni dei corpi” (Cdc) dell’università parigina, un servizio interno dedicato agli studi di anatomia, per decenni è stato lasciato nella più totale incuria.
I testimoni citati nell’articolo parlano di celle frigorifere non funzionanti, sistemi di ventilazione bloccati e condizioni igienico-sanitarie da far paura.
“I cadaveri sono conservati in condizioni pietose, fa un caldo spaventoso, Alcuni sono marci”, afferma una fonte interna all’istituto.
Altri ricordano invece le mosche e i ratti che ogni giorno banchettavano con i resti di persone abbandonate in un angolo dopo essere state sezionate.
I medici raccontano di aver addirittura lavorato su corpi putrefatti che si trovavano in uno stato “immondo”.
Una situazione infernale, durata fino allo scorso anno, quando è stata effettuata una “grande pulizia” che ha fatto sparire i topi e ha cremato la maggior parte dei corpi, “talmente rovinati che non potevano nemmeno essere usati”.
Richard Douard, presidente del Cdc dal 2014 al 2017, ha avvertito alla fine del 2016 l’allora direttore dell’università Frédéric Dardel, oggi consigliere al ministero della Ricerca, inviandogli un dossier contenente documenti e foto, che la rivista ha deciso di non pubblicare perché troppo dure.
La dirigenza non ha mosso un dito per risolvere il problema, giustificandosi con la mancanza di fondi necessari per effettuare i lavori.
Dinnanzi a questa situazione, Douard ha rassegnato le dimissioni nell’ottobre del 2017, precedendo diversi membri del comitato etico del Cdc.