Riportiamo il seguente servizio tratto da Radio Vaticana:
Si celebra oggi per la prima volta la Giornata mondiale delle vedove, un’occasione per richiamare l’attenzione sulle molteplici difficoltà affrontate dalle donne che hanno perso il loro marito. Tra queste, ricorda il Segretario generale delle Nazioni unite Ban-Ki-Moon in un messaggio, la mancanza di una rete di sicurezza sociale dopo il matrimonio e l’impossibilità di beneficiare di eredità, proprietà terriere, impieghi e a volte perfino la mancanza di accesso ai mezzi di sussistenza. “Nei luoghi dove lo status di vedova è legato al marito”, si legge nel messaggio, queste donne “all’improvviso, si ritrovano respinte ed isolate. Il matrimonio, indipendentemente dalla loro volontà, rappresenta l’unico modo per una vedova di riavere la propria posizione sociale”. Tra le circa 245 milioni di vedove nel mondo, più di 115 vivono in condizioni di estrema povertà. Una situazione che si aggrava nei Paesi lacerati da conflitti, dove spesso le donne rimangono vedove molto giovani e devono farsi carico dei propri figli tra guerre e spostamenti, senza aiuti né sostegni. “Tutte le vedove dovrebbero essere tutelate dai diritti enunciati nella Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne e negli altri trattati internazionali sui diritti umani”, aggiunge Ban-Ki Moon, che precisa anche come “le interpretazioni di codici di comportamento tradizionali, come lutti e riti funebri, spesso negano alle vedove la quasi totalità dei diritti universalmente riconosciuti. La morte è inevitabile”, conclude il Segretario generale, “ma possiamo ridurre la sofferenza delle vedove migliorando il loro status ed aiutandole nel momento del bisogno. Questo contribuirà a promuovere la piena ed equa partecipazione di tutte le donne nella nostra società, avvicinandoci all’eliminazione della povertà e favorendo la pace nel mondo”.
carla espone la situazione delle famiglie (invisibili) vedove.
in italia essere vedova ed avere figli significa essere punita dallo stato, ti danno una reversibilita’ che è di diritto in quanto sono i contributi pagato dal de cuis, per gli orfani non c’è integrazione sociale, diventano invisibili per le istituzioni.
infine le famiglie vedove sono famiglie quando devono pagare tasse universitarie, sanità etc etc….., il genitore superstite diventa single quando deve compilare il mod.730. viene derubato da questo questo stato italiano usuraio. la nostra pensione di reversibilita’ non una pensione sociale elargita dallo stato, ma sono soldi versati che lo stato ha incassato e se ne appropriato. è ora che si fanno carico di queste famiglie e che rendano visibili alla società.
CAMPANIA, (Italia)
Interessante ,che un ‘Organizzazione a livello mondiale metta in luce le difficoltà che affrontano le vedove nei paesi del terzo mondo. Ma il dramma di chi resta vedova è uguale dappertutto,non esiste almeno in Italia il riconoscimento dello status di famiglia vedova.E’ vero lo stato italiano ti riconosce la cosiddetta pensione di reversibilità in base agli anni in cui il de cuis ha lavorato che è al 100% se hai due o tre figli fino ai 5 anni anni regolamentari degli studi universitari, se vanno fuori corso dopo i 5 anni la loro quota viene decurtata. Ma la loro favolosa quota pensione che ammonta spesso a quasi 3.000 euro all’anno fa si che essi non siano più considerati figli a carico del coniuge superstite.Il limite in Italia e di 2840 per essere considerati familiari a carico.Una donna che lavora ,il mio caso,somma il suo reddito di lavoro con quello della pensione e non può in sede di dichiarazione dei redditi detrarre le spese sostenute per i figli,iscrizione all’università, spese mediche ecc..e pertanto ogni anno debbo allo stato ben 4.000 euro tra IRPEF dovuta e acconto in comode rate da luglio a novembre che decurtano il mio favoloso stipendio di insegnate . proprio nei mesi in cui devo provvedere per le iscrizioni universitarie dei primi due figli che pagando in base all’ ISEE sono molto alte poiché si cumulano al loro il mio reddito da lavoro più quello della mia quota pensione più quelle delle 3 quote pensioni dei figli. Io sono una famiglia quando pago le tasse universitarie,sono una single quando faccio la dichiarazione dei redditi. Un imposizione fiscale degna in Italia di un paese del terzo mondo. Poi quando i miei tre figli avranno terminati gli studi universitari la il mio 60% mi verrà ridotto al 20% perché posseggo un mio reddito personale (stipendio) . La pensione di reversibilità che riceviamo noi vedovi , non è un’elargizione benefica dello stato italiano alle vedove /i e agli orfani ma frutto di contributi che obbligatoriamente il de cuis ha versato. Maria