L’epidemia più aggressiva mai registrata di Ebola continua ad espandersi senza che le autorità sanitarie riescano almeno a tenerla sotto controllo.
L’epidemia,che sta mietendo centinaia di vittime, si è diffusa in Sierra Leone, Liberia e Guinea. Ma ora un caso sospetto è stato registrato in Ghana e un caso è stato accertato in Nigeria.
L’epidemia di Ebola ha mietuto quasi 700 vittime e sono ormai registrati più di 1000 casi. La potenza e la pericolosità di questa epidemia di Ebola, malattia con altissimi tassi di mortalità per la quale non esistono vaccini o cure, sta nel fatto di aver raggiunto le grandi città dei paesi e gli ospedali.
Mr. Darko, medico del New Crystal Hospital della capitale ghanese, chiede che l’OMS si attivi affinchè l’epidemia, che per ora conta in Ghana un solo caso, "non si diffonda anche nel suo Paese", perchè possa essere scongiurato il pericolo di bio terrorismo:
“Se i terroristi entrano in contatto con questo virus potrebbero usarlo come bio-arma e questo e’ piuttosto inquietante”, ha dichiarato in conferenza stampa. Medici senza Frontiere aveva da subito lanciato l’allarme perchè l’epidemia aveva raggiunto dimensioni superiori a quelle che il personale era in grado di affrontare con i mezzi a disposizione.
Oggi non si è ancora in grado di tracciare tutti i percorsi dei contagi, il che significa che l’epidemia non è sotto controllo. Molto si sta facendo nelle grandi città affinchè la popolazione sia informata sulle modalità di trasmissione della malattia.
Purtroppo i riti funebri, con il lavaggio del morto, sono un potente veicolo di contagio.
Secondo l’OMS, che ha stanziato nuovi finanziamenti, l’epidemia si può controllare solo grazie al coordinamento di tutti gli attori in gioco, anche la società civile e le comunità,
Intanto in Liberia il Governo ha messo in quarantena il Paese, dal quale non sarà possibile nè uscire nè entrare.
Per l’Italia, come spiagato dagli esperti della Simit, non esistono grandi rischi, perchè non esistono voli diretti da paesi africani, e perchè i controlli sono stati intensificati. Neanche l’arrivo dei migranti sulle coste italiane, spiegano gli esperti, è un reale rischio.