Il Giappone, Paese con la popolazione più anziana al mondo, ha registrato – nel 2020 – un numero di morti lievemente inferiore rispetto agli anni precedenti, nonostante la pandemia da Coronavirus.
Era da almeno 11 anni che non si registrava un calo della mortalità e, proprio con la comparsa di una nuova infezione così aggressiva come il Covid19, tale dato è tornato a diminuire, in totale controtendenza rispetto ai numeri registrati nel resto del mondo.
Il rapporto provvisorio fornito dal Ministero della Salute del Giappone ha rilevato 1.384.544 morti nel 2020, quasi 9.400 in meno rispetto all’anno precedente.
Questo dimostra come l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, già diffusi – ben prima della pandemia – in diverse zone dell’Asia, unito al rispetto delle restrizioni introdotte per contrastare la diffusione del Covid-19 (frequente igiene delle mani, distanziamento sociale, prevenzione degli assembramenti) abbia permesso non solo di prevenire i casi di mortalità da Coronavirus, ma anche quelli correlati ad altre malattie respiratorie.
Inoltre, grazie al lockdown più severo, si è assistito alla diminuzione del numero di morti per incidenti stradali di quasi il 12% nel 2020, secondo i dati forniti dall’Agenzia nazionale di polizia, il dato più basso mai registrato in Giappone dal 1948.
Il numero di morti per Covid-19 è stato sempre sulla media di 29 al giorno, mentre i casi giornalieri registrati sono sempre stati contenuti entro i 1.200 positivi, nonostante la popolazione giapponese si attesti attualmente sui 126 milioni di persone.