Ghana: l’impatto del Coronavirus sui funerali

Da tempo, su diversi social, impazza un video, ripreso in vari meme e rivisitato in molte varianti: quello in cui, durante un funerale ghanese, i portatori di bara ballano col feretro sulle spalle.
Il filmato risale ad un servizio della BBC del 2017, dal titolo “I necrofori ballerini del Ghana”, che riportava come questo tipo di servizio, eseguito sulla base musicale dei locali canti tradizionali, venisse sempre più apprezzato nei funerali.
In Ghana i funerali rivestono, nella fattispecie, una grande valenza sociale, che si esprime gioiosamente, con feretri personalizzati, musiche, canti e balli, in cui tutti interagiscono, festeggiando questo momento con il caro estinto.
Una recente intervista della giornalista ed ex ministro del governo del Ghana Elizabeth Ohene, apparsa sul sito Dico News, ha descritto quanto profondo e drammatico sia stato l’impatto del Coronavirus nella socialità del proprio Paese e, soprattutto, nei funerali.
Qui, la religione, le strette di mano ed i funerali possiedono una loro indiscussa sacralità. La religione è profondamente compenetrata nella vita di gran parte della società; un detto ghanese afferma che “Solo i nemici si rifiutano di stringere la mano…”; il funerale stesso possiede un carattere ineludibile di estrinseca socialità.
E ora, a seguito della pandemia del Covid, non sono più ammesse corali preghiere in raduni religiosi; è stato sancito il divieto di stretta di mano e, infine, dichiarato il divieto di tenere un funerale, inteso come assembramento di persone in lutto.
Nella mentalità del Paese un funerale “privato” non ha ragione di esistere: deve essere una cerimonia di ampio respiro, con una partecipazione massiccia e festosa di persone. E, non ultimo, in Ghana un funerale non è tale, se non è possibile stringere la mano: l’intera cerimonia funebre ruota attorno a questo gesto, ripetuto infinite volte, con tutti i numerosi partecipanti. Il tutto inficia quindi enormemente il compiuto processo di elaborazione del lutto, così come accade, in misura diversa, in ogni parte del mondo, in cui si siano adottate le necessarie misure restrittive anche in ambito funerario.
Il divieto di organizzare riti funebri di tale entità presenta, infine, anche delle ricadute economiche di rilevante valenza sull’industria ghanese della ristorazione, tessile, musicale, e su tutta la filiera che definisce questo tipo di cerimonia funebre e, non solo, quindi, nell’ambito più squisitamente funebre.

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