Il governo egiziano ha deciso di demolire lo storico cimitero del Cairo denominato la Città dei Morti, inserito dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’umanità, suscitando grande indignazione.
La tutela del patrimonio storico-culturale e della pietas verso i defunti ivi sepolti è passata in secondo piano rispetto alle esigenze di costruzione di infrastrutture cittadine.
A partire dal 2020 le autorità cittadine hanno cominciato a trasferire i defunti, costruendo nel contempo oltre ventimila tombe nella periferia desertica del Cairo, mentre le parti del vecchio sito stanno per essere trasformate in parchi pubblici e nuove opere stradali per decongestionare la zona altamente trafficata.
Il gruppo Facebook “Tuteliamo i cimiteri storici del Cairo”, nato per documentare e tutelare le tombe ivi presenti, ha ricordato le numerose sepolture di egiziani illustri: dall’imam Al Shafii, fondatore di una delle quattro scuole giuridiche dell’islam sunnita, alla regina Farida, prima moglie del re Faruq.
All’indignazione popolare si aggiunge anche il timore diffuso che il governo utilizzi le zone bonificate e sgomberate per la costruzione di nuovi quartieri residenziali, con conseguenti speculazioni immobiliari.