Nonostante le cifre ufficiali diffuse dal regime di Pechino, che il 20/12/22 parlava di 5 morti in tutto nella capitale e di appena 2 il giorno precedente, di ora in ora emergono nuove testimonianze su un’impennata di decessi in Cina dopo l’alleggerimento delle misure anti-Covid.
E anche gli Stati Uniti lanciano l’allarme su possibili nuove varianti, che potrebbero per questo svilupparsi in Cina.
«Dall’allentamento delle restrizioni siamo oberati di lavoro 24 ore al giorno. Non riusciamo a tenere il passo», ha svelato un dipendente del crematorio Dongjiao di Pechino al Wall Street Journal, spiegando che il numero di salme prese in consegna nell’arco di una giornata è passato da 30 a circa 200.
La testimonianza fa il paio con un’altra raccolta dal Financial Times nella capitale cinese e che riguarda un autista di pompe funebri nella capitale cinese, secondo cui vengono trasportati collettivamente «20 o 30 salme al giorno» rispetto a una media di cinque. «I forni non riescono a tenere il passo», spiegano dalla casa funeraria Tongzhou.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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