[fun.news.923] Chiusa l’inchiesta sulle devastazioni di tombe al Verano d Roma

Il 18 luglio del 2002 numerose tombe della parte ebraica del cimitero romano del Verano furono devastate. A distanza di quasi tre anni la Procura d Roma ha chiuso l’inchiesta individuando sette responsabili: Vincenzo Tardiola e Valerio Comandini, rispettivamente per i ruoli rivestiti all’epoca di vice-direttore dei servizi cimiteriali del Verano e consulente dell’Ama per il verde pubblico; il giardiniere Claudio Romani, il marmista Riccardo Cruciani e Franco Frattarola, Enzo Mondati e Franco Mucciarelli. Il pm Adelchi D’Ippolito ha ipotizzato per tutti il reato di estorsione perche’ posero in essere “tutta una serie di atti vandalici comprendenti inizialmente piccole ruberie su ornamenti tombali, successivamente nell’essiccatura di un cipresso secolare per rendere libera un’area su cui si sarebbe dovuta edificare una tomba e da ultimo il devastante danneggiamento di fortissimo impatto sociale di numerose lapidi e ornamenti funerari nella parte ebraica del cimitero Verano”. L’obiettivo di queste azioni sarebbe stato quello “di esercitare nella direzione gestionale del cimitero stesso una forte pressione (ovvero al fine di ottenere la sua sostituzione), tanto da costringerla a mantenere (evitando di adottare formali provvedimenti di espulsione) per taluni di loro la presenza all’interno del cimitero per poter continuare a svolgere attivita’ lavorative (pur non contrattualmente riconosciute) consistenti, tra l’altro, in un’attivita’ di ‘guardiania’ e manutenzione delle tombe”. Agli indagati si contestano anche il danneggiamento e le violazioni di sepolcri e tombe. Romani e Cruciani sono accusati, inoltre, del danneggiamento del cipresso secolare.

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