Contrariamente a quanto diffuso in un primo momento i militari americani che potrebbero cadere in guerra in Irak ( se prima non dovessero prevalere le ragioni di pace …), a seguito di guerra chimico batteriologica non verranno cremati sul posto, ma potranno essere rimpatriati secondo le usanze militari americane, avvolti nella bandiera. Il Pentagono ha respinto infatti lo scenario proposto da una commissione di esperti di cremarne i resti per eviatare rischi di contaminazione. La commissione aveva preso in considerazione la possibilità di emendare il codice militare per includervi la cremazione: la preoccupazione era che in caso di attacco con armi di distruzione di massa, e in particolare con armi biologiche, i rischi per i militari addetti al trasporto dei resti sarebbe stato troppo alto. Era stato però concluso che questo tipo di rischio poteva essere neutralizzato dalle procedure standard con cui vengono sigillate le bare. La cremazione non è mai stata autorizzata come obbligo per i caduti in battaglia. La tradizione delle forze armate Usa è che i cadaveri dei caduti tornino in patria in bare avvolte dalla bandiera.
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