[fun.news.454] Comuni e imprese pubbliche stanche di aspettare la riforma dei servizi funerari promessa dal Ministro Sirchia

Un’affollata riunione del direttivo della SEFIT, che raccoglie rappresentanti dei maggiori Comuni e delle imprese pubbliche italiane, ha analizzato il 13 febbraio 2003, a Bologna, la situazione di stallo in cui si trova la riforma dei servizi funerari, annunciata ormai da oltre un anno e mezzo dal Ministro Sirchia e che ancora non ha visto la luce. Unanime il giudizio negativo sui ritardi del Governo, che rende necessaria una vigorosa iniziativa dell’ANCI e della SEFIT sul Ministro Sirchia e sulle Regioni. La notizia filtrata dal Ministero della salute secondo la quale il testo sarebbe già stato trasmesso agli uffici giuridici di altri Ministeri, in previsione della discussione in Consiglio dei Ministri, non è stata sufficiente per placare il malcontento per i ritardi di Stato e Regioni a definire l’ammodernamento di una normativa ormai superata, e che vede quotidianamente i Comuni in prima linea a rispondere delle sempre maggiori inefficienze del sistema. Nel corso della riunione sono state ridefinite le posizioni per il cambio di normativa in campo cimiteriale e funebre, sulla base di uno studio elaborato in seno all’esecutivo della SEFIT, anche in vista di una riunione tra le diverse federazione del settore. La discussione è stata preceduta da relazioni illustrative di Scolaro, Dieni ( Torino), Troia (Catania), Burchielli (Genova), Perrone(Roma). Ad essi hanno fatto seguito una serie di approfondimenti e di interventi da parte di di Tiozzo (Genova), Coppola (Rimini), Costantini (Venezia), Morandini (Trento), Luisa (Trieste), Briccolani (Ravenna), Gaeta (Bologna), Mariani ( Rosignano), Masina (S.Giuliano Milanese), Dolcetti (Genova). Le conclusioni le ha tratte Fogli. La riunione ha consentito di focalizzare i nuovi obiettivi del “pubblico”, sintesi fra le competenze di regolazione del Comune e di operatività dei gestori siano o meno partecipati dai Comuni, nonché le modifiche da apportare al documento preparatorio, che è quindi diventato una piattaforma su cui si riconosce l’intera commissione nazionale funeraria e che a breve dovrà essere presentato all’ANCI perché lo faccia proprio e lo sostenga nelle sedi più opportune, così come si ritiene possa essere di utilità per l’incontro con le altre federazioni di settore.

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