Gli ambientalisti la spuntano sul Comune di Atri (Teramo) a proposito delle dimensioni della fascia di rispetto per i cimiteri comunali. Il presidente della Repubblica, Ciampi, al quale l’associazione Italia Nostra aveva presentato un ricorso straordinario, ha accolto la richiesta di annullamento di una delibera del consiglio comunale di Atri, con la quale si riduceva quella fascia da 200 a 50 metri. La decisione era stata presa non per ampliare i cimiteri ma per rendere possibili nuove costruzioni private a ridosso di quei luoghi, per l’esattezza a soli 50 metri da essi. La Asl tra l’altro aveva concesso il proprio assenso alla delibera per gli aspetti igienico-sanitari. La sezione atriana di Italia Nostra, da sempre contraria alle speculazioni edilizie, aveva contestato quel provvedimento, fino ad arrivare al ricorso alla presidenza della Repubblica, alternativa al più comune ricorso al Tar. Con l’avvocato Mariano Di Giancroce, gli ambientalisti avevano contestato al Comune la violazione della normativa sulle aree cimiteriali per i Comuni con meno i 20mila abitanti. “La normativa”, si legge nel ricorso, “non dispone una deroga alla fascia di rispetto cimiteriale che non sia finalizzata all’ampliamento dei cimiteri esistenti. Non è possibile ridurre la fascia per costruire nuovi edifici senza incorrere in problemi di ordine igienico-sanitario, in quanto non è prevista la deroga per consentire l’attività edificatoria dei privati”. Dal canto suo, il Comune aveva eccepito la “carenza di interesse e legittimazione delle associazioni ambientaliste nella questione”, come pure “la non legittimazione di Italia Nostra a presentare ricorsi straordinari in alternativa a quelli in sede giurisdizionale”. Dopo la sospensiva della delibera disposta dal ministero dell’Interno, Ciampi ha accolto il ricorso dell’associazione, giudicando “prive di giuridica consistenza, e quindi da disattendere” le eccezioni pregiudiziali opposte dal Comune in difesa della delibera che ora è nulla”.
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