Maria Grazia Strambi, sessantuno anni, una commerciante di Stiava, nei pressi di Viareggio, è stata condannata per aver tentato di estorcere venti milioni a una signora di Stiava che aveva appena sepolto il figlio di vent’anni minacciando di distruggere la tomba. La vicenda risale al 22 luglio del ’99, quando una signora di Stiava ricevette una telefonata anonima che le chiedeva il versamento di venti milioni per evitare atti di vandalismo sulla tomba del figlio morto recentemente. La donna accettò di versare la somma, ma fissato l’appuntamento denunciò il fatto anche alla polizia di Viareggio. La squadra anticrimine dette il via alle indagini per individuare la ricattatrice e organizzò anche un appostamento nelle campagne di Massarosa, nel luogo dove la signora doveva versare la somma, che aveva appositamente ritirato dalla banca per non destare sospetti. All’appuntamento però non si presentò nessuno e nessuno richiamò per richiedere i soldi. La squallida vicenda poteva ritenersi chiusa, ma la polizia continuò le indagini, e dai tabulati della Telecom riuscì a individuare in Maria Grazia Strambi, una conoscente della signora ricattata, l’autrice delle telefonata anonima. Da qui la denuncia alla magistratura per tentata estorsione che ha portato all’arresto di questi giorni.
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