[fun.news.387] A Parabita un convegno sull’architettura cimiteriale

A Parabita, nel Salento, si parla di cimiteri. Paola Chiatante, una dei due progettisti del Cimitero Monumentale di Parabita, scrisse anni fa una monografia “Percorso di emozioni”,dove il progetto era visto come un’”emozionante ricerca dell’immagine, che si è costruita in forme geometriche dalle logiche complesse e si è andata via via definendo, fino a raggiungere quella più appagante”. Più protesi al passato, ma “liberati dalle incrostazioni accademiche”, “I territori della storia”, saggio redatto da Alessandro Anselmi, il secondo dei designer del Gruppo romano d’architetti urbanisti. Nei suoi spunti progettuali egli delineò “un’architettura diversa, capace di dialogare con la storia, di servirsene, ma senza plagio”. La pianta globale del Cimitero raffigura un enorme capitello, che per Anselmi è una sorta d’archetipo, cioè quella “forma primaria, alla quale tutti riconoscono un significato e che permette di chiarire la storia”. Questi e altri temi sono stati trattati nel convegno che si è svolto qualche giorno or sono presso la sala consiliare municipale di Parabita, dove i due affermati architetti hanno relazionato rispettivamente su “Edilizia cimiteriale: altre esperienze” e “L’architettura post-moderna dal 1970 al 2000”. Con loro Claudio D’Amato, docente del Politecnico di Bari, ha parlato di “Tradizione e rinnovamento di tipi architettonici e di forme strutturali nell’architettura mediterranea in pietra da taglio”. Di interesse anche la mostra fotografica “Il cantiere del nuovo Cimitero di Parabita”, organizzata in contemporanea.

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