È polemica fra alcune Organizzazioni di categoria delle Imprese Funebri private e il Comune di Milano per via della difficoltà che ha ill’Amministrazione meneghina a garantire la stessa qualità di servizio di qualche tempo fa.
Gli operatori funebri privati lamentano l’iniziativa dell’Amministrazione che ha informato gli Operatori sul fatto che “per i servizi funebri del pomeriggio (III orario), gli scarichi dei feretri presso il tempio crematorio di Lambrate dovranno essere fatti con personale privato”.
Inoltre dalle imprese funebri milanesi ricordano come le normative vigenti prevedono che la gestione dei cimiteri è regolata dalla disciplina pubblica demaniale e pertanto ogni attività lavorativa deve essere eseguita dal personale comunale formato, autorizzato e attrezzato per il suo svolgimento.
Il Comune di Milano è alle prese con tagli di bilancio e con i limiti di legge per le assunzioni di personale per le note questioni legate alla spending review, accentuate da una serie di agitazioni sindacali connesse con volontà di contenere gli organici.
Le imprese funebri milanesi fanno presente come siano le stesse regole comunali a prevedere che lo scarico del feretro debba essere effettuato “da quattro operatori che procedono al sollevamento del feretro dal pianale del carro e al successivo posizionamento sul carrello”.
La presa di posizione delle imprese funebri private sembra più una ripicca per posizioni assunte di recente dal Comune che vuole calmierare i prezzi dei funerali a favore della cittadinanza.
Basterebbe poco, in situazioni di difficoltà come quelle che sta vivendo il nostro Paese, per trovare soluzione a problemi che vedono il concorso sia del pubblico che del privato.
In fin dei conti si tratta di passare un feretro da un carrello di carro funebre ad un carrello di trasferimento nel crematorio, cosa che si fa in ogni crematorio d’Italia senza tutti questi problemi e ancor più spesso giornalmente in svariati cimiteri del Paese.
Ma evidentemente non a Milano!