La notizia è di metà febbraio, reperita on line su una testata piacentina, ma è di particolare interesse, in quanto è una delel prime volte che viene diffuso un comunicato stampa da parte della locale Diocesi su un tema così delicato.
Si tratta della Diocesi di Piacenza Bobbio e si fornisce un resoconto dell’Assemblea del Consiglio Presbiterale Diocesano, chiamto tra l’altro a discutere della pastorale della speranza e formazione del clero.
Estratto dal comunicato della Diocesi di Piacenza-Bobbio.
Si è riunito questa mattina … il Consiglio Presbiterale Diocesano. Ha presieduto i lavori il vescovo mons. Gianni Ambrosio …
… omisssis …
I lavori sono iniziati con un ampio dibattito sulla pastorale della speranza , come viene indicato il complesso delle iniziative predisposte dalla Chiesa, nelle varie realtà parrocchiali, per le persone che vivono momenti di difficoltà o per gravi malattie o per la perdita di una persona cara.
Si tratta di un tema, specialmente per quanto riguarda i funerali, che negli ultimi tempi è stato caratterizzato da importanti novità tra cui la comparsa delle cosiddette case funerarie dove la salma viene composta in attesa del rito funebre.
Altro aspetto oggetto di discussione è stato il diffondersi delle voci secondo cui esisterebbe una tariffa per il rito in chiesa.
Com è noto le parrocchie per queste celebrazioni non chiedono compensi.
Su questo tema sono state presentate, da consiglieri in rappresentanza delle varie zone, i risultati si specifiche riunioni a cui ha preso parte il clero locale.
Il rappresentante dei sacerdoti dell Alta Val Trebbia e della Val d Aveto ha ricordato che nella gente di campagna, ed in particolare della montagna, esiste ancora un alto senso di solidarietà che si manifesta proprio quando una famiglia è colpita da un lutto. In questi momenti il sacerdote ha un forte ruolo di aggregazione.
Per la città e zone confinanti in questi momenti sono da coltivare i rapporti con le famiglie interessate; accanto al sacerdote sono da coinvolgere altre figure come i diaconi o laici con una specifica preparazione.
Occorre ribadire che la morte è un momento della vita e importante è la componente religiosa tra cui la preghiera.
Il sacerdote dev essere presente là dove viene richiesto, valutando con buon senso l eventuale partecipazione nelle case funerarie , ma importante è la famiglia e per le veglie di preghiera è da privilegiare la chiesa.
Per i sacerdoti della Val d Arda l accompagnamento della famiglia nel momento del lutto è importante e un contributo degno di nota può venire dai laici.
Occorre riaffermare la visione cristiana: ad esempio va sottolineato che è il momento della speranza e non solo della tristezza. Per quanto riguarda il ruolo delle imprese funebri, è auspicabile un dialogo con la parrocchia e da privilegiare è il ruolo della famiglia.
Questo tema è tornato un po in tutti gli interventi dei rappresentanti del clero diocesano e al termine è stato formulato da più parti l auspicio che anche a Piacenza la Chiesa prenda atto dei cambiamenti in corso, li affronti in un clima di collaborazione evitando chiusure ma nello stesso tempo nella massima chiarezza.
Più che regole fisse (resta la necessità di vedere caso per caso senza trascurare il buon senso) è necessario che la Diocesi formuli delle linee guida che possano orientare le singole parrocchie. Anche per l esterno è necessaria una maggiore informazione come è il caso delle spese e della raccolta di offerte, queste ultime ammesse solo per Messe di suffragio.
E anche necessario che l intero problema venga pure analizzato alla luce dei cambiamenti in corso: oltre alle già citate case funerarie vi è la cremazione che va sempre più affermandosi.
I cambiamenti non vanno affrontati in un clima d emergenza, ma con la dovuta e meditata preparazione; da qui la necessità di avviare un lavoro organico di analisi e di confronto.
Dai vari interventi è emerso anche che, in questo settore, vi è una forte differenza tra la città, maggiormente aperta al nuovo, e la campagna, più legata ai valori della tradizione.
A questo proposito non sono mancati i riferimenti a situazioni particolari: è il caso di Borgonovo dalla cui storia ha sottolineato il parroco don Paolo Buscarini- viene una forte indicazione alla componente sanitaria che ha avuto il proprio motore in San Camillo de Lellis e in alcuni suoi discepoli.
Si tratta quindi di un settore in evoluzione che verrà in un futuro prossimo approfondito.
Il componenti del consiglio sono stati poi invitati a raccogliere nelle proprie zone dati sulla situazione del Sacramento della Penitenza (aspetti critici o positivi) che verranno trasmessi al Consiglio Pastorale convocato il prossimo 7 marzo.
… omissis …