La Procura della Repubblica di Nolaè recentemente intervenuta con l emissione di ordinanze di demolizione, notificate ai proprietari, con conseguente ripristino dei luoghi, per quegli immobili edificati sul territorio in assenza di qualsiasi permesso di costruire.
Manufatti, di cui viene disposto, da parte della Magistratura, il dissequestro temporaneo, al fine dell esecuzione dell abbattimento degli stessi.
Per quanto di nostro interesse è incappato nel provvediemnto anche un immobile abusivo, sito non lontano dal Civico Cimitero e riconducibile a due coniugi N.R. di 70 anni ed O.P. di 65 anni.
L immobile, già sottoposto a sequestro in data 18.11.2004, ha superficie di circa 180 metri quadrati.
La Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Nola emetteva l ingiunzione a demolire, entro il termine di 60 giorni, le opere abusivamente realizzate.
Ingiunzione notificata ai proprietari a dicembre 2014, anche a seguito della sentenza della Corte d Appello di Napoli del 20.10.2011 a loro contraria e divenuta irrevocabile a marzo del 2012, per aver iniziato, continuato ed eseguito, in assenza o totale difformità della concessione edilizia, le suddette opere.
Decorso inutilmente l indicato termine, se non provvedono o i proprietari interviene d ufficio la demolizione, con attribuzione delle spese a carico dei proprietari.
Dando seguito a quanto ordinato dalla Procura i consorti, demolendo volontariamente, eviterebbero: che l immobile sia acquisito a patrimonio comunale; che il terreno di loro proprietà gli venga sottratto per sempre e che i costi dei lavori di abbattimento siano loro addebitati in una misura di certo maggiorata.
Ma a cosa che sta cominciando a preoccupare diverse Amministrazioni comunali della zona è che la Procura di nola vuole capire come mai i Comuni non si siano attivati per tempo, in particolare laddove vi siano chiari ed evidenti vinvoli, com equello cimiteriale.
Insomma la Procura nolana vuole vederci chiaro in merito alle ordinanze dirigenziali di abbattimento, emesse in questi anni dai Dirigenti comunali all Urbanistica e non ottemperate dai proprietari delle strutture, ma neanche dai Comuni, che dovrebbero acquisirle a patrimonio comunale e procedere alla loro trascrizione nel registro degli immobili del Tribunale (in quel caso di Santa Maria Capua Vetere).