Il Comune di Milano aggiorna il proprio piano anticorruzione, dopo un anno dalla introduzione. Novità anche per i cimiteri.
Il Piano anticorruzione è stato aggiornato dalla Giunta Municipale di Milano a seguito di un lavoro di mappatura del rischio coordinato dal Segretario generale del Comune, quale responsabile comunale per la prevenzione della corruzione.
A seconda della valutazione del grado di esposizione al rischio nei diversi ambiti di attività, sono stati inseriti ex novo o integrati i modelli operativi di prevenzione e gestione del rischio stesso, mentre in numerosi casi si è proceduto alla conferma e alla maggiore diffusione della conoscenza dei modelli già esistenti. In particolare, nell aggiornamento del Piano si è puntato allo sviluppo delle piattaforme informatiche in alcuni ambiti
Dalle interviste ai cittadini in visita nei cimiteri per valutare la qualità e il funzionamento dei nuovi appalti nel settore, al rafforzamento delle procedure di lavoro nei servizi di sorveglianza e sicurezza del patrimonio museale, con particolare attenzione alle modalità di gestione dei sistemi antintrusione e ai piani di emergenza per la salvaguardia delle opere; dalla co-progettazione tra Comune e operatori del terzo settore per la realizzazione degli interventi dedicati all infanzia e all adolescenza in base alla legge 285, all introduzione di una procedura standard per l adesione di Milano ai programmi di finanziamento dell Unione europea: sono alcune delle novità introdotte dal Comune di Milano nel Piano triennale anticorruzione.
L aggiornamento del Piano, inoltre, si concentra sulle azioni di monitoraggio in tre diversi ambiti di verifica: l insussistenza di cause di inconferibilità/incompatibilità degli incarichi dirigenziali; l insussistenza dei divieti previsti per legge (decreto legislativo 165/2001) per i pubblici ufficiali che sono stati condannati, anche con sentenza non passata in giudicato, per i reati contro la pubblica Amministrazione; infine, per la verifica che i dipendenti cessati dal servizio negli ultimi tre anni non siano stati assunti né svolgano un incarico professionale presso i soggetti privati destinatari dell attività della pubblica Amministrazione.