Ne avevamo già data notizia, in fase di discusisone del DDL, ma ora è proprio legge!
Con la Legge di stabilita’ n. 190 del 23 dicembre 2014, pubblicata in Gazzetta Ufficiale 29 dicembre 2014, n. 300, è stato disposto a carico dei medici necroscopici l’obbligo di comunicare i deceduti all’Inps entro 48 ore dal decesso e in via telematica.
L’obbligo è contenuto nell’art. 1 comma 303 .
"… All’articolo 2 del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 febbraio 1980, n. 33, e successive modificazioni, e’ aggiunto, in fine, il seguente comma: «A decorrere dal 1º gennaio 2015 il medico necroscopo trasmette all’Istituto nazionale della previdenza sociale, entro 48 ore dall’evento, il certificato di accertamento del decesso per via telematica on line secondo le specifiche tecniche e le modalita’ procedurali gia’ utilizzate ai fini delle comunicazioni di cui ai commi precedenti. In caso di violazione dell’obbligo di cui al primo periodo si applicano le sanzioni di cui all’articolo 46 del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326»."
prima o poi qualcuno dovrà por mano a questa babele di informazioni che da diversi soggetti sono obbligatoriamente fatti confluire in altri soggetti.
Ad es. le due banche dati (Giustizia ed INPS) sui deceduti sono un doppione. Da segnalare al governo con un tweet? E’ il solito problema che la mano destra in Italia, non sa quel che fa la mano sinistra …
Già che ci siamo raccontiamo pure di quest’altro progetto, che pare stia andando in dirittura d’arrivo. E’ ben descitto da un’articolo ripreso dal sito dell’ANSA.
Un’unica anagrafe in sostituzione delle oltre 8.000 esistenti.
Un progetto di cui si parla da tempo ma che ora sembra prendere forma, dopo la pubblicazione in G.U. del regolamento per la sua attuazione.
Il provvedimento fissa precise scadenze per completare l’operazione, in linea con l’Agenda per la semplificazione, approvata a dicembre, che prevede la messa a regime per fine 2015.
Un anno per far decollare un sistema alla base del processo di semplificazione e digitalizzazione della Pa.
Oltre a nome, cognome, domicilio, stato civile e gli altri classici dati anagrafici spunterà anche una nuova informazione: l’indirizzo di posta elettronica certificata e chi vorrà potrà sceglierla come "esclusivo mezzo di comunicazione" con la Pa. Verrà quindi garantito l’invio telematico delle attestazioni, delle dichiarazioni di nascita e dei certificati.
Guardando alla vita di tutti i giorni, viene spiegato sul sito dell’Agenzia per l’Italia digitale, la cosiddetta Anagrafe nazionale per la popolazione residente sarà capace di dialogare con le altre banche dati di rilevanza nazionale e regionale "in modo che le informazioni di anagrafe, una volta rese dai cittadini, si intendano acquisite dalle pubbliche amministrazioni, senza necessità di ulteriori adempimenti o duplicazioni".
Tanto che nell’Agenda per la Semplificazione si parla di "eliminazione di tutte le comunicazioni verso la pubblica amministrazione relative alla variazione dei dati anagrafici e di stato civile ed integrazione delle banche dati anagrafiche, con conseguente riduzione dei tempi e dei costi per gli utenti e risparmi di risorse per le amministrazioni".