I consiglieri di minoranza del Comune di Castelvetro piacentino Giuseppe Cordani, Paola Baroni e Mario Superti hanno depositato un interpellanza per domandare chiarimenti e sottolineare la contrarietà al nuovo regolamento cimiteriale, che prevede il pagamento di un canone di 10 euro per ogni posto salma con concessione superiore ai 99 anni.
I concessionari di cappelle di famiglia, dove i posti salma sono una decina o più, si sono ritrovati da pagare qualche cifra, non certamente troppo salata per i servizi che ricevono. Ma la protesta è subito emersa e quindi: «Quante sono le concessioni tenute al pagamento del canone? ha chiesto l opposizione Esiste un censimento anagrafico corretto e aggiornato? Il canone annuo non è un doppione della Tasi, tributo sui servizi indivisibili?».
Ha replicato il sindaco Luca Quintavalla:
«Innanzitutto vorrei ricordare che, quando abbiamo approvato in consiglio il nuovo regolamento cimiteriale, c era stata unanimità. Si tratta di una possibilità stabilita dalla nuova legge regionale e per quest anno abbiamo deciso di introdurre il canone per avere a disposizione fondi che serviranno proprio per migliorare i cimiteri.
A chi ha affermato che non abbiamo rispetto per i defunti rispondo: è proprio per il rispetto nei confronti dei defunti che vogliamo migliorare i cimiteri. Fra i Comuni che in Regione hanno introdotto questo canone, Castelvetro è quello con la cifra più bassa. Lo applichiamo solo su concessioni oltre i 99 anni o perpetue, perché per le normali concessioni di 30-40 anni era già stabilito da prassi il pagamento di una cifra in caso di rinnovo. I loculi interessati dal nuovo canone sono circa 2.500».
In via prudenziale, però, a bilancio è stata messo un introito di 15mila euro anziché 25mila. Il sindaco ha anche affermato che la Tasi va a coprire i servizi indivisibili e non le manutenzioni e i servizi dove si può chiaramente individuare un destinatario.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.