[Fun.News 2685] Conferenza stampa di presentazione dell’AS1611 riforma del settore funerario

Mercoledì 8 ottobre 2014, in sala Nasserya al Senato, è stata presentata alla stampa, in un’affollata conferenza con presenti anche molti operatori del settore funebre e cimiteraile italiano, il disegno di legge "Disciplina delle attività funerarie", AS1611.
La giornata era incandescente dal punto di vista politico, vista la fiducia posta dal Governo proprio al Senato sul maxi emendamento per il Jobs Act, che richideva la presnza dei senatori in aula, con una discussione piuttosto accesa.
E così il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Lotti, annunciato presente, ha dato forfait. Ha aperto i lavori e dato il senso politico della riforma del settore funerario italiano il Senatore Vaccari (PD), primo firmatario del provvedimento. Un intervento chiaro e a tutto tondo, che ha trovato una notevole condivisione tra i presenti.
Politicamente, ha poi aggiunto il Sen. Vaccari, il DDL pur essendo di iniziativa parlamentare è di interesse del Governo, che sta pensando di proporre la sua attribuzione alla commissione referente e in tempi rapidi.
Ha poi ringraziato i tecnici, le associazioni, gli operatori funebri e cimiteriali che hanno contribuito con idee e proposte ad elaborare il testo del DDL, che potrà naturalmente essere migliorato nel corso del perscorso parlamentare.
In particolare il ringraziamento è andato all’avv. Fachinetti, ad EFI e al suo Presidente Gianni Gibellini
La conferenza stampa è poi proseguita con l’intervento dell’ing. Fogli, uno dei tecnici, che ha concorso alla elaborazione del testo del DDL, che ha illustrato soprattutto gli aspetti economici e fiscali, nonché il percorso di miglioramento del settore funerario italiano per renderlo competitivo in Europa.

Tra le misure contenute nel DDL vi è anche la estensione della normativa sul bonus ristrutturazioni delle abitazioni alla ristrutturazione delle tombe. Sarebbe utile che il Governo, nelle misure di sostegno all’economia, possa anticipare l’entrata in vigore di questa misura, determinando così forti ricadute positive sul comparto cimiteriale, edilizio e marmoreo.
Il comunicato di sintesi dei contenuti emersi nella conferenza stampa è riportato di seguito. 

AS1611: l Italia guarda all Europa per rifondare il modello di gestione cimiteriale e per combattere l evasione fiscale e le pratiche concorrenziali in ambito funebre.

Il DDL AS1611 contiene norme che possono portare, in un arco di tempo stimabile in una generazione, il livello qualitativo del servizi funebri e cimiteriali italiani prossimo a quello dei maggiori Paesi europei. Il guanto di sfida che gli operatori funerari italiani possono raccogliere, se vorranno e se ne avranno le capacità, potrà produrre quel salto di qualità che è fortemente richiesto. E chi se ne avvantaggerà, oltre agli imprenditori che interpreteranno al meglio il cambiamento, sarà il destinatario ultimo di questo provvedimento, cioè il cittadino colpito da un evento luttuoso. Nei maggiori Paesi europei, diversamente dall Italia, l operatore funebre medio ha un livello importante di formazione e si ha trasparenza nelle regole e nei comportamenti. Chi opera nei cimiteri non è più la figura tuttofare del custode cimiteriale, oggetto in Italia anche di qualche recente film di successo. La gestione cimiteriale è questione complessa e che richiede buone competenze operative, amministrative e solidità economico-finanziaria. Le dimensioni d impresa nei maggiori Paesi europei, anche in campo funebre e cimiteriale, sono medie, se non grandi. E conseguentemente le economie di scala sono importanti. In diversi Paesi europei è diffusa la previdenza funebre e, anche se in misura minore, quella cimiteriale, intesa come garanzia al momento del decesso di avere denaro o servizi prestabiliti, per provvedere al funerale e al mantenimento della sepoltura, per non essere impreparati anche economicamente al decesso. Altresì un sistema che implicitamente riduce la cosiddetta caccia al morto , valutando per tempo come e con chi svolgere il funerale, affidandosi ad operatori competenti e impiegando risorse alla portata delle proprie tasche. Il contrario di quanto è ampiamente diffuso in Italia e cioè che l esecuzione di un funerale è preda dell impresa funebre che viene a sapere per prima del decesso o che tira la giacchetta con maggiore forza. O peggio, che impone la legge delle zone d influenza, diffuse in diverse parti del Paese e in particolare dove mafia e camorra controllano anche questo mercato. Infine dove personale sanitario compiacente e che ha il proprio interesse economico a farlo, vende le informazioni sui morti all impresa funebre miglior offerente. O quando dipendenti comunali infedeli truffano l Ente per il quale lavorano, cedendo sottobanco posti cimiteriali e lucrando su attività di particolare delicatezza. Questo DDL contiene norme di medio e lungo termine, sia per il settore funebre sia per quello cimiteriale, che determinano il passaggio dalla micro impresa ad operatori di dimensione economica maggiore, più strutturati. È data dignità a un settore spesso bistrattato e si mettono in moto investimenti soprattutto privati destinati a strutture per la cerimonialità funebre, quali sono le Case Funerarie e le sale del commiato. Si pensi al meccanismo individuato per il settore funebre, che vede l impresa funebre strutturata al centro di un sistema di fornitura di servizi, che utilizza a valle regolari agenzie e a monte, se occorre, fornitori di beni e servizi aggregati per ottimizzare i costi. Contemporaneamente, si intende procedere ad una razionalizzazione del sistema cimiteriale italiano (poco meno di 16.000 cimiteri), gestiti da oltre 6.000 entità nelle più diverse forme, con la nascita di ambiti territoriali ottimali cimiteriali. Come altri settori dei servizi pubblici locali è giunto il momento anche per i cimiteri di avviare una riduzione dei gestori a non più di 400, ottenendo insieme economie di scala e omogeneizzazione regolamentare e tariffaria tra territori contigui, e per i cittadini una maggiore sicurezza di disporre di tombe quando necessitano. Gli standard nazionali per la localizzazione dei crematori, ipotizzati dal DDL, garantiranno da un lato una maggior facilità per le popolazioni ad accedervi e, con attenzione all’economicità di gestione calibrata su bacini ottimali di 4.000 defunti/anno (la media europea), si garantisce anche il loro sostentamento economico. Ciò determinerà un forte impulso alla realizzazione di crematori nelle aree scoperte del Paese, e cioè Centro e Sud Italia. Assi portanti di questo provvedimento sono quindi: economicità, trasparenza e controllo. Decisiva sarà una diversa declinazione in Italia della direttiva 2006/112/CE riguardante l IVA. (si rimanda alla tabella comparativa dell IVA di settore nella UE). È un cambio di sistema fiscale sia per il settore funebre che cimiteriale, togliendo le esenzioni IVA esistenti, calando dal 22% l IVA dei servizi oggi ad aliquota intera e allineando l intero comparto alla aliquota agevolata del 10%. Più chiarezza per i cittadini e minori occasioni di evasione. Parallelamente estensione delle categorie di beni e servizi detraibili, oggi limitate in occasione del funerale alla componente «spese funebri» ampliandola a: «spese funebri, opere edili e lapidee cimiteriali e relativa accessoristica funebre», con l aumento della spesa detraibile da 1.549,37 a 7.500 euro, pur in presenza di una detraibilità percentuale per singola fattura dimezzata. Il che si traduce per singolo funerale in un passaggio potenziale dalla detrazione massima di 294,38 (19% di 1.549,37 ¬) a 712,5 (19% del 50% di 7.500 ¬). In realtà il beneficio per il cittadino è inferiore poiché la spesa media per ogni funerale è mediamente inferiore a quella massima ammissibile. La copertura economica della misura viene sia dal riallineamento contemporaneo di aliquote Iva, sia dalla emersione di fatturato sommerso e dal recupero di contribuzioni di lavoratori prima irregolari. Sono quindi misure che hanno l obiettivo di favorire la richiesta della fatturazione integrale al cittadino di quanto va a spendere. Alle misure sopra ricordate, che concorrono al momento di un funerale, si affiancano ora una serie di altri strumenti di detrazione, che intervengono prima del funerale e dopo di esso. Difatti vengono introdotte agevolazioni fiscali per un cittadino che si assicura preventivamente per spese funebri e cimiteriali future, potendo così detrarre i premi nei periodi fiscali nei quali sostiene la spesa. E si estende il bonus oggi riconosciuto per ristrutturazione di case ed abitazioni, esattamente nella stessa misura percentuale, anche alla ristrutturazione di tombe. L effetto è, ad un tempo, l emersione di importanti valori economici oggi sommersi, e il favorire un piano pluriennale di interventi di ripristino cimiteriale, creando così nuova occupazione ed evitando che cimiteri, considerati veri e propri musei all aperto, accentuino il degrado a cui sarebbero altrimenti avviati. Ma anche un aiuto economico ai cittadini che investono nel mantenimento dei sepolcri di famiglia. È solo riducendo al minimo le occasioni di formazione di nero che parallelamente si riducono le provviste finanziare delle imprese funebri scorrette, che saranno sempre più impossibilitate a pagare in nero mance e tangenti, e anche a fruire di personale non in regola. E si stima che l insieme delle misure messe in campo, concorra a regolarizzare circa un terzo degli attuali operatori, soprattutto nel settore funebre e marmoreo. Le stime non sono semplici, proprio perché si tratta di zone opache o del tutto grigie di economia sommersa, ma non si è lontani dalla realtà nell affermare che non meno di 10.000 lavoratori potranno passare da un regime di occupazione più o meno legale ad un regime contrattuale regolare.

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