Uno studio del National Research Council conferma la natura cancerogena della formaldeide: secondo il comitato redattore del rapporto, ci sarebbero sufficienti evidenze che indicherebbero una relazione di causa tra l’esposizione alla sostanza chimica e il riscontro di almeno una tipologia di cancro umano.
La formaldeide è una sostanza a cui molte persone sono esposte, sia attraverso processi ambientali (come la combustione o il fumo del tabacco), sia tramite vari oggetti d’uso comune, come mobili o tessuti, e interessa anche il settore delle costruzioni.
Ma la formaldeide è anche usata nel settore funebre, sia come elemento base per molti liquidi utilizzati da imbasamatori e tanatoprattori, sia in Italia, per praticare la cosiddetta iniezione conservativa, nelle Regioni che ancora lo obbligano. Difatti, proprio per la presunta natura cancerogena del formolo (che è costituito da alta concentrazione di formaldeide) oltre metà delle Regioni italiane ha eliminato l’obbligo dell suo utilizzo, previsto da DPR 285/1990 in determinate epoche dell’anno o in particolari casi di trasporti funebri dopo un certo periodo di tempo dalla morte o per lunghe distanze.
E anche la UE ha messo al bando con una propria direttiva questi prodotti.
Resta il problema di un sostituto del formolo nei casi di trattamento conservativo dei cadaveri.
Diversi sono stati gli annunci di prodotti mirabolanti, ma all’atto pratico con risultati inferiori a quelli dei prodotti a base di formaldeide. Non resta che sperare nello sviluppo di ricerca di nuovi prodotti, raccomandando agli operatori particolare cautela nell’utilizzo di sostanze a base di formaldeide.
Per chi fosse interessato a leggere il rapporto statunitense esso è reperibile cliccando rapporto formaldeide