Come usuale nel mese di luglio di ogni anno la Sefit Federutility diffonde i dati numerici e percentuali delle cremazioni italiane dell’anno precedente, a seguito di una rilevazione ch eogni anno si presenta sempre più onerosa, col crescere del numero di impianti operanti in Italia.
Cosicché i dati consuntivi sulle cremazioni di cadaveri effettuate nell anno 2013 nei crematori italiani in funzione, alla luce delle risposte pervenute da Comuni sede di impianto o gestori degli stessi, forniscono un quadro praticamente esaustivo della cremazione italiana.
Le cremazioni effettuate nel corso del 2013 sono cresciute dell 8,7% rispetto all anno precedente, traducendosi in un aumento di 8.868 unità. Nel 2013 si sono registrate a consuntivo 110.710 cremazioni di feretri, contro 101.842 del 2012. In ciò ha influito considerevolmente il cambio di propensione dei cittadini, per lo più dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio ed anche la crisi economica.
L ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla mortalità e popolazione 2013, anno in cui si sono registrati 600.744 decessi.
Quindi l incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l anno 2013, è del 18,43%.
Analizzando il dato territoriale si può valutare che le regioni dove la cremazione è più sviluppata in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale sono: Lombardia (24,5%), Piemonte (14,8%) ed Emilia Romagna (12,5%). Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2013 rispetto al 2012 sono invece: Sicilia (+256%), Sardegna (+25,6%) e Friuli Venezia Giulia (+23,2%). Incidono in queste variazioni soprattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o più impianti e la scarsa numerosità dell anno precedente.
Le regioni che rispetto all anno precedente hanno registrato una crescita numerica più elevata sono state: Piemonte (+ 2.406), Emilia Romagna (+1.636) e Lombardia (+976).
Il ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, ma anche al Centro. Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 9.376, 8.437, 5.844 (anche se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un area che spesso è almeno provinciale, se non ancor più estesa); a seguire Livorno (4.770), Mantova (4.417) e Torino (3.770). La regione in assoluto dove si crema di più è, come sempre, la Lombardia (che è tra quelle meglio dotate di impianti di cremazione), con 27.167 cremazioni, seguite da Piemonte (16.374) ed Emilia-Romagna (13.793).