[Fun.News 2619] Studi settore 2012: impresari di pompe funebri guadagnano più degli avvocati

Il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato le statistiche relative agli Studi di Settore, alle dichiarazioni delle persone fisiche in base al reddito prevalente, alle dichiarazioni IVA e ad altri dati trasmessi dai contribuenti nel 2013, relativi al periodo d imposta 2012. L applicazione degli Studi di Settore nel 2012 ha riguardato circa 3,7 milioni di soggetti (per il 65% persone fisiche), con un aumento del 6,3% rispetto all anno precedente, dovuto principalmente dall ingresso dei soggetti fuoriusciti dal vecchio regime dei minimi (in vigore fino al 2011), che escludeva l applicazione degli Studi di Settore.
L aumento dei soggetti si registra principalmente nel settore dei professionisti (+19,3%). Nonostante la crescita del numero dei contribuenti, il reddito totale dichiarato, pari a 100 miliardi di euro, registra comunque una diminuzione (-5,8% rispetto al 2011) ascrivibile alla forte contrazione dell economia registrata nell anno (il PIL è risultato in flessione del 2,4%).

Il reddito medio dichiarato dai contribuenti soggetti agli «studi di settore» nel 2012 è risultato pari a 25.700 euro per le persone fisiche (-8,1% rispetto al 2011), 35.900 euro per le società di persone (-6,4%) e 23.600 euro per le società di capitali ed enti, che registrano un notevole calo rispetto all anno precedente (-26,3%).
Con riguardo all attività esercitata, il reddito medio più elevato, analogamente allo scorso anno, si è registrato nel settore delle attività professionali (43.400 euro) seguito da quello della manifattura (27.200 euro) e dai servizi (24.100 euro), mentre il reddito medio più basso si è rilevato nel commercio (17.200 euro).
Il reddito medio dei soggetti che sono risultati «congrui» rispetto agli «studi di settore» è stato pari a 40.700 euro, quello dei «non congrui», escludendo i soggetti di minori dimensioni, è equivalso a una perdita media di 10.700 euro.
Scendendo nel merito delle categorie, il reddito medio annuo più elevato, tra quelli dichiarati, appartiene agli studi notarili (233.300 euro), seguiti da farmacie (90.200), studi medici (64.900), commercialisti (58.500), pompe funebri (55.500) e studi legali (49.600). Tra i 30 mila e i 20 mila euro si collocano sondaggisti, panettieri, meccanici, pubblicitari.
Stanno tra i 20 mila euro e i 10 mila euro pasticceri, stabilimenti balneari, bar e gelaterie, ditte di costruzioni, tassisti, negozi alimentari e di abbigliamento e anche gioiellieri (16.100). Sotto i 10 mila ritroviamo sarti, calzolai e lavanderie. Dichiarano in media 100 euro di reddito le discoteche.
Risultano in perdita per 4.700 euro centri benessere e stabilimenti termali, come commercianti di imbarcazioni (-3 mila) e di moto (-1.200).

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