Lucette dell’albero di Natale che diventano solette per pantofole, bottiglie di plastica usate per costruire case, pneumatici trasformati in parquet e asfalto, scarpe da ginnastica per pavimenti di palestre, tappi di bottiglia come decorazioni per borse personalizzabili, acqua che dagli scarichi viene resa nuovamente potabile, saponette usate ‘rigenerate’ per un progetto benefico e distribuite nelle aree povere di 32 Paesi.
I progetti creativi di riciclo in cui, di anno in anno, si moltiplicano. In Svezia hanno ottimizzato il riciclo dell’immondizia, che viene bruciato per creare elettricità e riscaldamento destinato a mezzo milione di case.
Un sistema talmente efficiente che il Paese nordico ha iniziato importare immondizia dalla Norvegia, che paga anche la Svezia per il favore.
A Vancouver, che punta a diventare la città più verde del mondo per il 2020, fra i tanti progetti è stato lanciato anche quello per il riciclo dei mozziconi di sigaretta, da cui si recupera il tabacco come materiale di compostaggio e l’acetato di cellulosa dai filtri per la realizzazione di prodotti industriali fra i quali materiali per le spedizioni.
In Giappone la Japan Denture Recycling Association crea con vecchie dentiere nuove protesi da donare a chi non si può permettere spese odontoiatriche.
E anche nei crematori si ricicla. Le protesi e i materiali metallici tolti prima dell’entrata nel forno o raccolti dopo la cremazione, sono conferiti ad un centro ch eli tratta per recuperare metalli rari e soprattutto senza costi per il gestore del crematorio. Il servizio partito dapprima in Olanda si è diffuso ormai in quindici Paesi europei, tra cui l’Italia, negli USA, Canada e Australia.