[Fun.News 2571] Ancora SISTRI: ovvero come fare una indigestione di norme e annunci

L’obbligo del SISTRI è partito dal 3 marzo 2014 per i Comuni e per le imprese di trasporto di rifiuti urbani pericolosi ed anche per diverse categorie di piccoli artigiani al pari degli altri produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi già obbligati ad utilizzare il sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti pericolosi.
Ma siamo poi sicuri che questo benedetto SISTRI andrà avanti? Al momento vi è una forte levata di scudi di dicerse associazioni di articgiani, che sparano da alzo zero sul nuovo meccanismo di traxcciabilità dei rifiuti pericolosi. Inoltrechi intende operare in Campania avrà degli adempimenti rafforzati ( e costi superiori).
E’ pur vero che è stata posticipata l’entrata in vigore delle sanzioni (decreto-legge 30 dicembre 2013, n. 150 (cosiddetto mille proroghe) convertito dalla legge 27 febbraio 2014, n. 15) e quindi queste non si applicano fino al 31 dicembre 2014.

Ma pare non basti se lo stesso neo Ministro per l’Ambiente appena insediatosi ha gettato varie secchiata d’acqua sul fuoco che divampava.
Difatti il 28 febbraio 2014 è stato reso noto dal Ministro dell Ambiente uno schema di decreto che: escluderebbe dall’obbligo di iscrizione al Sistri gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi fino a 10 dipendenti; rinvierebbe al 30 giugno il versamento del contributo Sistri 2014 che era fissato al 30 aprile.
Il nuovo Ministro dell Ambiente Gian Luca Galletti ha dichiarato che "Le istanze avanzate dai piccoli produttori sono tenute nella massima considerazione. E’ infatti in via di perfezionamento un decreto che assoggetta al Sistri solo imprese ed enti produttori iniziali di rifiuti con più di 10 dipendenti nei settori dell’industria, artigianato, commercio e servizi". aggiungendo che "il decreto inoltre contiene altre semplificazioni finalizzate a venire incontro alle esigenze dei produttori al fine di assicurare un ‘decollo’ della fase 2 sistema che sia meno problematica possibile". Un approfondimento sul Sistri, rileva Galletti, "è fra le priorità in agenda per i prossimi giorni. Ritengo valide le due finalità del sistema: la tracciabilità dei rifiuti come contributo essenziale per la lotta alle ecomafie e la semplificazione amministrativa attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie. L’obiettivo del Governo – conclude – è quello di rendere questo strumento, dalla storia travagliata, una ulteriore opportunità per la competitività del paese ed un presidio per la tutela della legalità".
Mentre si attendono altri cambiamenti, resta il fatto che sono tenuti ad aderire al SISTRI i seguenti soggetti:
gli enti e le imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi; gli enti o le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti speciali pericolosi a titolo professionale, compresi i vettori esteri che operano sul territorio nazionale; in caso di trasporto intermodale, i soggetti ai quali sono affidati i rifiuti speciali pericolosi in attesa della presa in carico degli stessi da parte dell impresa navale o ferroviaria o dell impresa che effettua il successivo trasporto; gli enti o le imprese che effettuano operazioni di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti urbani e speciali pericolosi; i nuovi produttori, che trattano o producono rifiuti pericolosi; i Comuni e le imprese di trasporto dei rifiuti urbani del territorio della Regione Campania.
Un bel guazzabuglio, per usare un termine soft!

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