Il Senato ha approvato il 5 febbraio 2014 la legge di conversione del DL 136/2013 che ha introdotto il reato di "combustione illecita di rifiuti", che così diventa legge. Si è in attesa della sua apparizione in Gazzetta Ufficiale.
Tra le novità l’obbligo per il responsabile di risarcire il danno ambientale e pagare la bonifica.
L’articolo 3 del Dl 136/2013 ha introdotto nel Codice ambientale l’articolo 256-bis prevedendo il reato di "combustione illecita di rifiuti punito con la reclusione da due a cinque anni (da tre a sei anni se si bruciano rifiuti pericolosi).
Se il delitto è commesso nell’ambito di attività d’impresa o attività comunque organizzata, il titolare dell’impresa o responsabile dell’attività organizzata risponde anche per omessa vigilanza sugli autori materiali del delitto e a costui si applicano anche le sanzioni interdittive previste dall’articolo 9 comma 2, Dlgs 231/2001 sulla responsabilità ambientale delle persone giuridiche per fatto di dipendenti e collaboratori.
Ogni tanto leggiamo ancora di rifiuti da esumazione ed estumulazione che non vengono raccolti e smaltiti nei modi corretti e raramente ci è capitato di leggere che tali rifiuti vengono ancora bruciati dentro il cimitero (come era previsto nel vecchio DPR 803/1975, poi superato dapprima dal DPR 285/1990 e successivamente dal DPR 254/2003).