Il 15 gennaio 2014 il Parlamento europeo, in seduta plenaria, ha approvato le direttive che cambiano quelle esistenti in materia di appalti di avori, appalti di servizi e, novità, per le concessioni di servizio. Le direttive entreranno in vigore 20 giorni dopo la loro pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
A partire da tale data, gli Stati membri avranno 24 mesi per trasporre le disposizioni delle nuove norme nel diritto nazionale .
Le nuove norme UE, secondo quanto riportato dalle dichiarazioni dei relatori delle direttive, ‘garantiranno una qualità e un rapporto qualità-prezzo migliori quando le autorità pubbliche acquisteranno o affitteranno forniture, opere o servizi. Sarà inoltre più facile per le piccole e medie imprese presentare offerte e le nuove regole includono disposizioni più severe in materia di subappalto.’
La nuova normativa, già concordata con il Consiglio UE nel giugno 2013, modifica le norme attuali sugli appalti pubblici comunitari.
Per la prima volta, sono stabilite norme comuni UE in materia di contratti di concessione, per promuovere una concorrenza leale e garantire il miglior rapporto qualità-prezzo, introducendo nuovi criteri di aggiudicazione che pongono maggiormente l’accento su considerazioni ambientali, aspetti sociali e innovazione.
‘Le nuove norme in materia di contratti di concessione rappresentano un importante segnale in favore di un rafforzamento del mercato interno.
Esse creano un ambiente economico sano, dal quale tutti gli attori, compresi le autorità pubbliche, gli operatori economici e, in ultima analisi, i cittadini dell’UE, potranno trarre beneficio. Adesso, le regole del gioco saranno rese note a tutti’ ha detto Philippe Juvin relatore per i contratti di concessione.
Migliore rapporto qualità-prezzo
Grazie al nuovo criterio di ‘offerta economicamente più vantaggiosa’ (MEAT) nella procedura di aggiudicazione, le autorità pubbliche saranno in grado di mettere più enfasi su qualità, considerazioni ambientali, aspetti sociali o innovazione, pur tenendo conto del prezzo e dei costi del ciclo di vita dei prodotti o dei servizi.
‘I nuovi criteri porranno fine alla dittatura del prezzo più basso e, ancora una volta, la qualità sarà il punto focale’, ha spiegato il relatore Tarabella.
Meno burocrazia per gli offerenti e accesso più facile per le piccole imprese
La procedura di gara per le imprese sarà più semplice, grazie a un ‘documento unico europeo di gara’ standard, basato sull’autocertificazione.
Solo il vincitore dovrà fornire la documentazione originale.
La Commissione stima che l’onere amministrativo per le imprese sarà ridotto di oltre l’80%.
Per facilitare l’accesso delle piccole e medie imprese agli appalti pubblici, le nuove norme incoraggiano anche la suddivisione dei contratti in lotti.
Vi saranno poi regole più severe in materia di subappalto e questo per combattere il dumping sociale e garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati. Questo si traduce in disposizioni più severe sulle ‘offerte anormalmente basse’. I contraenti che non rispettano la normativa UE sul lavoro possono essere esclusi dalla presentazione di offerte.
Nessuna accelerazione per privatizzare i servizi pubblici
L’accordo sulle nuove norme UE per le concessioni ricorda che gli Stati membri restano liberi di decidere come desiderino siano eseguiti i lavori pubblici o erogati i servizi. – in-house o esternalizzandoli a società private.
La nuova direttiva ‘non impone la privatizzazione delle imprese pubbliche che forniscono servizi al pubblico’, aggiunge il testo. Inoltre, i deputati hanno riconosciuto la particolare natura dell’acqua come un bene pubblico, accettandone l’esclusione dal campo di applicazione delle nuove regole.
Per chi fosse interessato, i testi sono reperibili cliccando su:
Direttiva appalti lavori
Direttiva appalti servizi
Direttiva concessioni
Dovremo quindi attenderci, ben giro di un paio d’anni, modifiche sostanziose sia al Codice degli appalti e al suo regolamento di attuazione, ma anche all enorme sui servizi pubblici locali.